Conversazione 08/05/2010
8 maggio 2010
Relazioni famigliari e Gesù sposo nei Vangeli sinottici.
I Vangeli d'infanzia: la famiglia protagonista della salvezza.
I Vangeli di Matteo e Luca ci introducono con il racconto della nascita di Gesù nel mistero dell'incarnazione di Dio. Raccontando la nascita di Gesù le relazioni famigliari diventano automaticamente il luogo e i protagonisti del farsi uomo di Dio. Solo leggendo ciò che c'è di naturale e ciò che c'è di particolare in queste relazioni famigliari emerge la peculiarità della stessa persona di Gesù.
Le relazioni nuziali, genitoriali, figliali fanno da luce nella quale si può cogliere che cosa e come è successo il parto dell'Unigenito. La stessa famiglia diventa luogo e modalità della rivelazione di Dio per eccellenza. I Vangeli dell'infanzia rivelano che senza famiglia non potrebbe avvenire l'incarnazione di Dio e senza di essa non sarebbe decifrabile il significato e la realtà della stessa incarnazione. I Vangeli d'infanzia aggiungono un significato sorprendente al "Facciamo l'uomo a nostra immagine" della Genesi: ora è Dio stesso che si fa plasmare uomo attraverso la sua immagine originale: la coppia umana … con qualche aggiustamento.
Considerando il ruolo della coppia nei due vangeli dell'infanzia possiamo costatare una certa complementarietà tra i due evangelisti. Luca presenta come protagonista Maria, Matteo invece Giuseppe, insieme formano il vangelo nuziale dell'infanzia. La tradizione sia iconografica sia spirituale-devozionale insiste molto sull'annunciazione a Maria come evento decisivo dell'incarnazione di Dio e ha senz'altro ragione. Vedendo però più da vicino i vangeli dell'infanzia si scopre che anche Matteo ha una sua annunciazione … a Giuseppe.
La sua importanza per la realizzazione del farsi uomo di Dio, per la nascita e l'educazione di Gesù è enorme. Di fatto quanto l'angelo gli annuncia: "(20)Giuseppe, figlio di Davide, non temere di prendere con te Maria, tua sposa, perché quel che è generato in lei viene dallo Spirito Santo. (21) Essa partorirà un figlio e tu lo chiamerai Gesù: egli infatti salverà il suo popolo dai suoi peccati",(1) è un reale donargli sia di Maria sia di Gesù in quanto gli viene svelato il mistero del concepimento in Maria, lo stesso nome di Gesù e la sua missione. Dio rende Giuseppe attraverso l'annuncio dell'angelo profondamente partecipe del suo incarnarsi e fa dipendere la riuscita di questo suo progetto dalla partecipazione dello stesso Giuseppe.
Paradossalmente Dio dopo aver sperimentato nel paradiso l'inaffidabilità della coppia, che con una decisione condivisa si è giocata la felicità e l'armonia originali, ora di nuovo affida a una decisione coniugale non solo la sorte dell'umanità intera e di tutto il cosmo come di fronte ad Adamo ed Eva ma persino di se stesso, la sua propria vita umano-divina. Nell'ottica sinottica di Matteo e Luca Dio si fa carne grazie alla collaborazione di Maria e Giuseppe.
Promuove così la coppia e perciò la famiglia a origine e luogo della sua incarnazione, manifestazione massima della sua rivelazione e promozione intensa della storia della salvezza. La famiglia d'ora in poi più che mai è luogo d'esperienza dell'Altissimo. Ogni concepimento, ogni nascita ricorderà IL concepimento, LA nascita per eccellenza: quella di Dio in persona.
Ma ogni evangelista dipinge questo evento nuziale e famigliare con colori propri.
La genealogia di Matteo
"(1)Genealogia di Gesù Cristo figlio di Davide, figlio di Abramo. (2)Abramo generò Isacco, Isacco generò Giacobbe, Giacobbe generò Giuda e i suoi fratelli, …"(2)
Matteo apre il suo racconto dell'infanzia con una lunga "genealogia di Gesù Cristo" che ha come scopo letterale di illustrare che Gesù è "figlio di Davide" e "figlio d'Abramo". Accentua così un titolo famigliare, una categoria famigliare che caratterizzerà Gesù in tutti i Vangeli: "figlio". Gesù è "figlio", Gesù è "figlio" in tanti sensi, è terribilmente "figlio":
"(17)La somma di tutte le generazioni, da Abramo a Davide, è così di quattordici; da Davide fino alla deportazione in Babilonia è ancora di quattordici; dalla deportazione in Babilonia a Cristo è, infine, di quattordici."(3)
Oltre a dire che Gesù è il tre volte Davide (il numero "14" corrisponde in ebraico alla parola ai consonanti di "Davide"), il Davide per eccellenza, il re per eccellenza, queste 42 generazioni dicono che Gesù è altrettante volte "figlio". Infatti, Gesù stesso, quando parlerà di sé si chiamerà "Figlio dell'uomo". E' il figlio per eccellenza di tutta l'umanità, è il massimo figlio che l'umanità mai abbia potuto generare. E' il figlio umano più genuino.
Ma allo stesso momento è proprio l'uso della genealogia che permette a Matteo di evidenziare la grande novità di Gesù che è allo stesso momento profonda rottura e discontinuità con tutte le 42 generazioni attraverso le quali Matteo illustra l'immagine in Dio in atto, il fare a immagine di Dio attraverso la storia: "(15)Eliùd generò Eleàzar, Eleàzar generò Mattan, Mattan generò Giacobbe, (16)Giacobbe generò Giuseppe, lo sposo di Maria, dalla quale è nato Gesù chiamato Cristo."(4)
La logica della genealogia richiederebbe la seguente espressione: "Giacobbe generò Giuseppe, Giuseppe generò Gesù." Invece qui avviene una rottura: "Giuseppe, lo sposo di Maria, dalla quale è nato Gesù chiamato Cristo." La genealogia si conclude con un enigma, una domanda: Chi ha generato Gesù? La risposta alla domanda della genealogia con il finale misterioso è l'annunciazione a Giuseppe: "perché quel che è generato in lei viene dallo Spirito Santo." Il contesto dell'azione famigliare per eccellenza, dell'azione che trasforma una coppia in famiglia, fa da rivelatore al mistero più intimo di Gesù. Lui non è generato da un uomo come tutti i suoi antenati ma dallo "Spirito Santo", da Dio in persona, ma nasce da Maria.
Le categorie famigliari svelano perciò il mistero cristiano più profondo: che Gesù è sia di origine divina sia di origine umana, che è Dio e uomo in unica persona come affermeranno i concili. Sia l'attuazione sia l'intelligenza dell'evento dell'incarnazione di Dio sono profondamente legati alla realtà famiglia. Anzi senza la famiglia l'incarnazione non sarebbe né avvenuta né sarebbe intelligibile. Le categorie famigliari di nuzialità, di paternità, di maternità, di generazione, di figliolanza sono perciò indispensabili per poter cogliere quanto Dio opera nella storia dell'umanità.
Allo stesso momento possiamo notare che le categorie famigliari come per es. generazione e genitorialità assumono nel contesto della rivelazione di Dio, del suo incarnarsi nell'umanità significati nuovi o entrano persino in contrasto con il naturale attuarsi della vita famigliare come evidenzia bene il non generare di Giuseppe il misterioso concepire di Maria e il generare dello Spirito Santo e infine la paternità donata e rivelata a Giuseppe.
Ma proprio in relazione a come dovrebbe essere la famiglia "normale" si coglie lo straordinario della persona di Gesù e la grandezza della coppia Maria-Giuseppe. Sono sempre le categorie famigliare che o in modo ordinario o in modo paradossale costituiscono la luce nella quale cogliere il manifestarsi di Dio nella carne. Vedremo come lo stesso Gesù nella sua predicazione farà uso di queste luminose categorie famigliari per rivelare se stesso e la natura del Regno di Dio, della stessa Chiesa.
L'annuncio del misterioso concepimento a Giuseppe inoltre ci fa intravedere un mistero nuziale non detto. "Generare" e concepire" sono sempre azioni nuziali. Che Maria concepisca per opera dello Spirito Santo qualifica il suo operare come "nuziale" e lo Spirito Santo come "sposo".
In Maria si realizza così alla lettera quanto Isaia ha annunciato: "(4)Nessuno ti chiamerà più Abbandonata, né la tua terra sarà più detta Devastata, ma tu sarai chiamata Mio compiacimento e la tua terra, Sposata, perché il Signore si compiacerà di te e la tua terra avrà uno sposo. (5)Sì, come un giovane sposa una vergine, così ti sposerà il tuo architetto; come gioisce lo sposo per la sposa, così il tuo Dio gioirà per te."(5)
La terra di Maria, il suo corpo, che rappresenta Israele, l'umanità ora ha uno sposo. In lei si compie in senso letterale la gioia sponsale di Dio che si unisce a lei nel suo Spirito in modo così reale da generare il loro figlio Gesù. Così il concepire per opera dello Spirito Santo non rivela solo l'origine divina di Gesù ma anche la nuzialità di Dio. La coppia è perciò immagine di Dio perché lui stesso è profondamente sposo. E' il Donato, è il Comunicato, è il Condiviso, è l'Amante, è il Generante per eccellenza.
Lo sposalizio con Dio non sottrae Maria a Giuseppe. Lo sposalizio con Dio immerge Maria nella vicinanza di Dio a Giuseppe. Nessuna sposa era più vicina a suo sposo di quanto non lo era Maria a Giuseppe. Di fatto per cogliere questa vicinanza Giuseppe ha bisogno di una rivelazione divina esplicita. Questa profondità di vicinanza divina è umanamente inaccessibile perché oltrepassa la capacità intellettiva umana. Solo il battesimo potrà far entrare in questa dimensione mariana-giuseppiana di vicinanza in Dio e a Dio.
Due famiglie protagoniste di rivelazione
Quanto Matteo affida alla categoria famigliare "generazione", la rivelazione dell'origine umana e divina di Gesù, Luca enuclea attraverso il confronto tra due famiglie. Siamo abituati a parlare di Giovanni Battista come il precursore di Gesù. Guardando i primi due capitoli di Luca dovremmo parlare della famiglia precorritrice di Zaccaria, Elisabetta e Giovanni che prepara la via alla famiglia di Maria. Giuseppe e Gesù. Luca dipinge un dittico bifamigliare che evidenzia la grandezza di Maria e di Gesù che viene promossa dal comportamento, dalle parole di Zaccaria, di Elisabetta e di Giovanni. Anzi più che un dipinto si potrebbe parlare di una vera e propria rappresentazione dell'evento della'incarnazione attraverso la modalità lucana del racconto che presenta i suoi primi due capitoli come un "teatro" con attori che entrano ed escono di scena favorendo così nel lettore un particolare coinvolgimento negli eventi raccontati.(6)
Luca si serve volentieri della strategia narrativa del "parallelismo" o " confronti tra attori".(7)
"Così Zaccaria dubita mentre Maria crede, Elisabetta è liberata dalla sua sterilità, mentre Maria, sebbene vergine, diventa madre;Giovanni è profeta, ma Gesù è il Messia, il Figlio di Dio."(8)
Autoconsapevolezza figliale di Gesù
16 Appena battezzato, Gesù uscì dall'acqua: ed ecco, si aprirono i cieli ed egli vide lo Spirito di Dio scendere come una colomba e venire su di lui. 17 Ed ecco una voce dal cielo che disse: "Questi è il Figlio mio prediletto, nel quale mi sono compiaciuto".(3,)
3 Il tentatore allora gli si accostò e gli disse: "Se sei Figlio di Dio, dì che questi sassi diventino pane". 4 Ma egli rispose: "Sta scritto:
Non di solo pane vivrà l'uomo,
ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio"" (4,)
16 Ma a chi paragonerò io questa generazione? Essa è simile a quei fanciulli seduti sulle piazze che si rivolgono agli altri compagni e dicono: 17 Vi abbiamo suonato il flauto e non avete <ballato, abbiamo cantato un lamento e non avete pianto. 18 E' venuto Giovanni, che non mangia e non beve, e hanno detto: Ha un demonio. 19 E' venuto il Figlio dell'uomo, che mangia e beve, e dicono: Ecco un mangione e un beone, amico dei pubblicani e dei peccatori. Ma alla sapienza è stata resa giustizia dalle sue opere".(Mt11
13 Essendo giunto Gesù nella regione di Cesarèa di Filippo, chiese ai suoi discepoli: "La gente chi dice che sia il Figlio dell'uomo?". 14 Risposero: "Alcuni Giovanni il Battista, altri Elia, altri Geremia o qualcuno dei profeti". 15 Disse loro: "Voi chi dite che io sia?". 16 Rispose Simon Pietro: "Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente". 17 E Gesù: "Beato te, Simone figlio di Giona, perché né la carne né il sangue te l'hanno rivelato, ma il Padre mio che sta nei cieli. 18 E io ti dico: Tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia chiesa e le porte degli inferi non prevarranno contro di essa. 19 A te darò le chiavi del regno dei cieli, e tutto ciò che legherai sulla terra sarà legato nei cieli, e tutto ciò che scioglierai sulla terra sarà sciolto nei cieli".(Mt 16)
27 Poiché il Figlio dell'uomo verrà nella gloria del Padre suo, con i suoi angeli, e renderà a ciascuno secondo le sue azioni. 28 In verità vi dico: vi sono alcuni tra i presenti che non morranno finché non vedranno il Figlio dell'uomo venire nel suo regno". (Mt 16)
5 Egli stava ancora parlando quando una nuvola luminosa li avvolse con la sua ombra. Ed ecco una voce che diceva: "Questi è il Figlio mio prediletto, nel quale mi sono compiaciuto. Ascoltatelo". 6 All'udire ciò, i discepoli caddero con la faccia a terra e furono presi da grande timore. 7 Ma Gesù si avvicinò e, toccatili, disse: "Alzatevi e non temete". 8 Sollevando gli occhi non videro più nessuno, se non Gesù solo." (Mt 17)
9 E mentre discendevano dal monte, Gesù ordinò loro: "Non parlate a nessuno di questa visione, finché il Figlio dell'uomo non sia risorto dai morti".
10 Allora i discepoli gli domandarono: "Perché dunque gli scribi dicono che prima deve venire Elia?". 11 Ed egli rispose: "Sì, verrà Elia e ristabilirà ogni cosa. 12 Ma io vi dico: Elia è già venuto e non l'hanno riconosciuto; anzi, l'hanno trattato come hanno voluto. Così anche il Figlio dell'uomo dovrà soffrire per opera loro". 13 Allora i discepoli compresero che egli parlava di Giovanni il Battista." (Mt 17)
17 Mentre saliva a Gerusalemme, Gesù prese in disparte i dodici e lungo la via disse loro: 18 "Ecco, noi stiamo salendo a Gerusalemme e il Figlio dell'uomo sarà consegnato ai sommi sacerdoti e agli scribi, che lo condanneranno a morte 19 e lo consegneranno ai pagani perché sia schernito e flagellato e crocifisso; ma il terzo giorno risusciterà". (Mt 20)
6 I discepoli andarono e fecero quello che aveva ordinato loro Gesù: 7 condussero l'asina e il puledro, misero su di essi i mantelli ed egli vi si pose a sedere. 8 La folla numerosissima stese i suoi mantelli sulla strada mentre altri tagliavano rami dagli alberi e li stendevano sulla via. 9 La folla che andava innanzi e quella che veniva dietro, gridava: Osanna al figlio di Davide! Benedetto colui che viene nel nome del Signore!
Osanna nel più alto dei cieli! (22)
41 Trovandosi i farisei riuniti insieme, Gesù chiese loro: 42 "Che ne pensate del Messia? Di chi è figlio?". Gli risposero: "Di Davide". 43 Ed egli a loro: "Come mai allora Davide, sotto ispirazione, lo chiama Signore, dicendo:
44 Ha detto il Signore al mio Signore: Siedi alla < mia destra,
finché io non abbia posto i tuoi nemici sotto i < tuoi piedi?
45 Se dunque Davide lo chiama Signore, come può essere suo figlio?". 46 Nessuno era in grado di rispondergli nulla; e nessuno, da quel giorno in poi, osò interrogarlo.
(Mt 22)
30 Allora comparirà nel cielo il segno del Figlio dell'uomo e allora si batteranno il petto tutte le tribù della terra, e vedranno il Figlio dell'uomo venire sopra le nubi del cielo con grande potenza e gloria. 31 Egli manderà i suoi angeli con una grande tromba e raduneranno tutti i suoi eletti dai quattro venti, da un estremo all'altro dei cieli. (Mt 24)
36 Quanto a quel giorno e a quell'ora, però, nessuno lo sa, neanche gli angeli del cielo e neppure il Figlio, ma solo il Padre. (Mt 24)
37 Come fu ai giorni di Noè, così sarà la venuta del Figlio dell'uomo. 38 Infatti, come nei giorni che precedettero il diluvio mangiavano e bevevano, prendevano moglie e marito, fino a quando Noè entrò nell'arca, 39 e non si accorsero di nulla finché venne il diluvio e inghiottì tutti, così sarà anche alla venuta del Figlio dell'uomo. 40 Allora due uomini saranno nel campo: uno sarà preso e l'altro lasciato. 41 Due donne macineranno alla mola: una sarà presa e l'altra lasciata. (Mt 24)
1 Terminati tutti questi discorsi, Gesù disse ai suoi discepoli: 2 "Voi sapete che fra due giorni è Pasqua e che il Figlio dell'uomo sarà consegnato per essere crocifisso". (Mt 26)
62 Alzatosi il sommo sacerdote gli disse: "Non rispondi nulla? Che cosa testimoniano costoro contro di te?". 63 Ma Gesù taceva. Allora il sommo sacerdote gli disse: "Ti scongiuro, per il Dio vivente, perché ci dica se tu sei il Cristo, il Figlio di Dio". 64 "Tu l'hai detto, gli rispose Gesù, anzi io vi dico: d'ora innanzi vedrete il Figlio dell'uomo
seduto alla destra di Dio, e venire sulle nubi del cielo ".
65 Allora il sommo sacerdote si stracciò le vesti dicendo: "Ha bestemmiato! Perché abbiamo ancora bisogno di testimoni? Ecco, ora avete udito la bestemmia; 66 che ve ne pare?". E quelli risposero: "E' reo di morte!". 67 Allora gli sputarono in faccia e lo schiaffeggiarono; altri lo bastonavano, 68 dicendo: "Indovina, Cristo! Chi è che ti ha percosso?". (Mt 26)
Gesù in croce deriso e oltraggiato
39 E quelli che passavano di là lo insultavano scuotendo il capo e dicendo: 40 "Tu che distruggi il tempio e lo ricostruisci in tre giorni, salva te stesso! Se tu sei Figlio di Dio, scendi dalla croce!". 41 Anche i sommi sacerdoti con gli scribi e gli anziani lo schernivano: 42 "Ha salvato gli altri, non può salvare se stesso. E' il re d'Israele, scenda ora dalla croce e gli crederemo. 43 Ha confidato in Dio; lo liberi lui ora, se gli vuol bene. Ha detto infatti: Sono Figlio di Dio!". 44 Anche i ladroni crocifissi con lui lo oltraggiavano allo stesso modo. (Mt 27)
51 Ed ecco il velo del tempio si squarciò in due da cima a fondo, la terra si scosse, le rocce si spezzarono, 52 i sepolcri si aprirono e molti corpi di santi morti risuscitarono. 53 E uscendo dai sepolcri, dopo la sua risurrezione, entrarono nella città santa e apparvero a molti. 54 Il centurione e quelli che con lui facevano la guardia a Gesù, sentito il terremoto e visto quel che succedeva, furono presi da grande timore e dicevano: "Davvero costui era Figlio di Dio!".(Mt 27)
Autoconsapevolezza nuziale di Gesù
14 Allora gli si accostarono i discepoli di Giovanni e gli dissero: "Perché, mentre noi e i farisei digiuniamo, i tuoi discepoli non digiunano?". 15 E Gesù disse loro: "Possono forse gli invitati a nozze essere in lutto mentre lo sposo è con loro? Verranno però i giorni quando lo sposo sarà loro tolto e allora digiuneranno.
16 Nessuno mette un pezzo di stoffa grezza su un vestito vecchio, perché il rattoppo squarcia il vestito e si fa uno strappo peggiore. 17 Né si mette vino nuovo in otri vecchi, altrimenti si rompono gli otri e il vino si versa e gli otri van perduti. Ma si versa vino nuovo in otri nuovi, e così l'uno e gli altri si conservano".(Mt9)
1 Gesù riprese a parlar loro in parabole e disse: 2 "Il regno dei cieli è simile a un re che fece un banchetto di nozze per suo figlio. 3 Egli mandò i suoi servi a chiamare gli invitati alle nozze, ma questi non vollero venire. 4 Di nuovo mandò altri servi a dire: Ecco ho preparato il mio pranzo; i miei buoi e i miei animali ingrassati sono già macellati e tutto è pronto; venite alle nozze. 5 Ma costoro non se ne curarono e andarono chi al proprio campo, chi ai propri affari; 6 altri poi presero i suoi servi, li insultarono e li uccisero.
7 Allora il re si indignò e, mandate le sue truppe, uccise quegli assassini e diede alle fiamme la loro città. 8 Poi disse ai suoi servi: Il banchetto nuziale è pronto, ma gli invitati non ne erano degni; 9 andate ora ai crocicchi delle strade e tutti quelli che troverete, chiamateli alle nozze. 10 Usciti nelle strade, quei servi raccolsero quanti ne trovarono, buoni e cattivi, e la sala si riempì di commensali. 11 Il re entrò per vedere i commensali e, scorto un tale che non indossava l'abito nuziale, 12 gli disse: Amico, come hai potuto entrare qui senz'abito nuziale? Ed egli ammutolì. 13 Allora il re ordinò ai servi: Legatelo mani e piedi e gettatelo fuori nelle tenebre; là sarà pianto e stridore di denti. 14 Perché molti sono chiamati, ma pochi eletti". (Mt 22)
1 Il regno dei cieli è simile a dieci vergini che, prese le loro lampade, uscirono incontro allo sposo. 2 Cinque di esse erano stolte e cinque sagge; 3 le stolte presero le lampade, ma non presero con sé olio; 4 le sagge invece, insieme alle lampade, presero anche dell'olio in piccoli vasi. 5 Poiché lo sposo tardava, si assopirono tutte e dormirono. 6 A mezzanotte si levò un grido: Ecco lo sposo, andategli incontro! 7 Allora tutte quelle vergini si destarono e prepararono le loro lampade. 8 E le stolte dissero alle sagge: Dateci del vostro olio, perché le nostre lampade si spengono. 9 Ma le sagge risposero: No, che non abbia a mancare per noi e per voi; andate piuttosto dai venditori e compratevene. 10 Ora, mentre quelle andavano per comprare l'olio, arrivò lo sposo e le vergini che erano pronte entrarono con lui alle nozze, e la porta fu chiusa. 11 Più tardi arrivarono anche le altre vergini e incominciarono a dire: Signore, signore, aprici! 12 Ma egli rispose: In verità vi dico: non vi conosco. 13 Vegliate dunque, perché non sapete né il giorno né l'ora. (Mt 25)
Gesù comunica la sua vicinanza del e al Padre
"1 Guardatevi dal praticare le vostre buone opere davanti agli uomini per essere da loro ammirati, altrimenti non avrete ricompensa presso il Padre vostro che è nei cieli.
… 3 Quando invece tu fai l'elemosina, non sappia la tua sinistra ciò che fa la tua destra, 4 perché la tua elemosina resti segreta; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà." (Mt 6,
"6 Tu invece, quando preghi, entra nella tua camera e, chiusa la porta, prega il Padre tuo nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà." (Mt 6,)
"9 Voi dunque pregate così: Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome;
10 venga il tuo regno;
sia fatta la tua volontà,
come in cielo così in terra.
11 Dacci oggi il nostro pane quotidiano,
12 e rimetti a noi i nostri debiti
come noi li rimettiamo ai nostri debitori,
13 e non ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male." (Mt 6)
17 Tu invece, quando digiuni, profumati la testa e lavati il volto, 18 perché la gente non veda che tu digiuni, ma solo tuo Padre che è nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà." (Mt6)
"26 Guardate gli uccelli del cielo: non seminano, né mietono, né ammassano nei granai; eppure il Padre vostro celeste li nutre. Non contate voi forse più di loro?" (Mt6)
32 Di tutte queste cose si preoccupano i pagani; il Padre vostro celeste infatti sa che ne avete bisogno. 33 Cercate prima il regno di Dio e la sua giustizia, e tutte queste cose vi saranno date in aggiunta. 34 Non affannatevi dunque per il domani, perché il domani avrà già le sue inquietudini. A ciascun giorno basta la sua pena." (Mt 6)
29 Due passeri non si vendono forse per un soldo? Eppure neanche uno di essi cadrà a terra senza che il Padre vostro lo voglia.
30 Quanto a voi, perfino i capelli del vostro capo sono tutti contati; 31 non abbiate dunque timore: voi valete più di molti passeri!
La Chiesa di Dio: fratelli, sorella e madre di Gesù
"46 Mentre egli parlava ancora alla folla, sua madre e i suoi fratelli, stando fuori in disparte, cercavano di parlargli. 47 Qualcuno gli disse: "Ecco di fuori tua madre e i tuoi fratelli che vogliono parlarti". 48 Ed egli, rispondendo a chi lo informava, disse: "Chi è mia madre e chi sono i miei fratelli?". 49 Poi stendendo la mano verso i suoi discepoli disse: "Ecco mia madre ed ecco i miei fratelli; 50 perché chiunque fa la volontà del Padre mio che è nei cieli, questi è per me fratello, sorella e madre"." (Mt 12)
1 Quel giorno Gesù uscì di casa e si sedette in riva al mare. 2 Si cominciò a raccogliere attorno a lui tanta folla che dovette salire su una barca e là porsi a sedere, mentre tutta la folla rimaneva sulla spiaggia.
3 Egli parlò loro di molte cose in parabole.
Parabola del seminatore
Per la riflessione:
Considero la mia famiglia luogo della rivelazione di Dio? In che modo ho fatto esperienza di Dio nella mia famiglia?
In che modo mi aiuta il mio essere figlio il mio essere padre per poter capire Gesù-figlio e Dio-Padre?
In che modo la mia vita famigliare mi avvicina o mi allontana da Dio?
lain |