Conversazione 10/01/2015
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10 gennaio 2015
“IO SONO GAUDIUM ET SPES” (GIOVANNI PAOLO II SULLA FAMIGLIA)
LA DIGNITÀ ATTUALE DELLA FAMIGLIA UMANA - CATECHESI SU GAUDIUM ET SPES
LA DIGNITÀ DELLA PERSONA UMANA
(GAUDIUM ET SPES NN. 12-22)
PER LA RIFLESSIONE
"Ma che cos'è l'uomo?
Molte opinioni egli ha espresso ed esprime sul proprio conto, opinioni varie ed anche contrarie, secondo le quali spesso o si esalta così da fare di sé una regola assoluta, o si abbassa fino alla disperazione, finendo in tal modo nel dubbio e nell'angoscia.
Queste difficoltà la Chiesa le sente profondamente e ad esse può dare una risposta che le viene dall'insegnamento della divina Rivelazione, risposta che descrive la vera condizione dell'uomo, dà una ragione delle sue miserie, ma in cui possono al tempo stesso essere giustamente riconosciute la sua dignità e vocazione.
La Bibbia, infatti, insegna che l'uomo è stato creato " ad immagine di Dio " capace di conoscere e di amare il suo Creatore, e che fu costituito da lui sopra tutte le creature terrene quale signore di esse, per governarle e servirsene a gloria di Dio.
" Che cosa è l'uomo, che tu ti ricordi di lui? o il figlio dell'uomo che tu ti prenda cura di lui? L'hai fatto di poco inferiore agli angeli, l'ha coronato di gloria e di onore, e l'hai costituito sopra le opere delle tue mani. Tutto hai sottoposto ai suoi piedi" (Sal8,5).
Ma Dio non creò l'uomo lasciandolo solo: fin da principio " uomo e donna li creò (Gen1,27) e la loro unione costituisce la prima forma di comunione di persone.
L'uomo, infatti, per sua intima natura è un essere sociale, e senza i rapporti con gli altri non può vivere né esplicare le sue doti.
Perciò Iddio, ancora come si legge nella Bibbia, vide " tutte quante le cose che aveva fatte, ed erano buone assai" (Gen1,31)." (GS 12)
In che modo la mia esperienza familiare di figlio, fratello, sorella, coniuge, genitore mi fa sperimentare e conoscere la mia dignità, il mio essere a immagine di Dio? Quali tipi di pensieri, d parole, di azioni e di comportamenti possono fare sperimentare la dignità della persona in famiglia?
"Unità di anima e di corpo, l'uomo sintetizza in sé, per la stessa sua condizione corporale, gli elementi del mondo materiale, così che questi attraverso di lui toccano il loro vertice e prendono voce per lodare in libertà il Creatore. Non è lecito dunque disprezzare la vita corporale dell'uomo.
Al contrario, questi e tenuto a considerare buono e degno di onore il proprio corpo, appunto perché creato da Dio e destinato alla risurrezione nell'ultimo giorno.
E tuttavia, ferito dal peccato, l'uomo sperimenta le ribellioni del corpo.
Perciò è la dignità stessa dell'uomo che postula che egli glorifichi Dio nel proprio corpo e che non permetta che esso si renda schiavo delle perverse inclinazioni del cuore.
L'uomo, in verità, non sbaglia a riconoscersi superiore alle cose corporali e a considerarsi più che soltanto una particella della natura o un elemento anonimo della città umana.
Infatti, nella sua interiorità, egli trascende l'universo delle cose in quelle profondità egli torna, quando fa ritorno a se stesso, là dove lo aspetta quel Dio che scruta i cuori là dove sotto lo sguardo di Dio egli decide del suo destino. Perciò; riconoscendo di avere un'anima spirituale e immortale, non si lascia illudere da una creazione immaginaria che si spiegherebbe solamente mediante le condizioni fisiche e sociali, ma invece va a toccare in profondo la verità stessa delle cose. (GS 14)
Con quali gesti, parole e azioni posso far sperimentare ai vari componenti familiari la loro dignità nel loro corpo?
"15. Dignità dell'intelligenza, verità e saggezza.
L'uomo ha ragione di ritenersi superiore a tutto l'universo delle cose, a motivo della sua intelligenza, con cui partecipa della luce della mente di Dio...
L'intelligenza, infatti, non si restringe all'ambito dei soli fenomeni ma può conquistare con vera certezza la realtà intelligibile, anche se, per conseguenza del peccato, si trova in parte oscurata e debilitata. Infine la natura intelligente della persona umana può e deve raggiungere la perfezione. Questa mediante la sapienza attrae con dolcezza la mente a cercare e ad amare il vero e il bene; l'uomo che se ne nutre è condotto attraverso il visibile all'invisibile.
L'epoca nostra, più ancora che i secoli passati, ha bisogno di questa sapienza per umanizzare tutte le sue nuove scoperte.
È in pericolo, di fatto, il futuro del mondo, a meno che non vengano suscitati uomini più saggi. Inoltre va notato come molte nazioni, economicamente più povere rispetto ad altre, ma più ricche di saggezza, potranno aiutare potentemente le altre.
Col dono, poi, dello Spirito Santo, l'uomo può arrivare nella fede a contemplare e a gustare il mistero del piano divino."
(GS 15)
Che idea o percezione ho della mia intelligenza? Che ruolo ha la mia intelligenza nella mia realizzazione personale? Come curo la valorizzazione dell'intelligenza nei miei familiari?
"16. Dignità della coscienza morale.
Nell'intimo della coscienza l'uomo scopre una legge che non è lui a darsi, ma alla quale invece deve obbedire. Questa voce, che lo chiama sempre ad amare, a fare il bene e a fuggire il male, al momento opportuno ` risuona nell'intimità del cuore: fa questo, evita quest'altro.
L'uomo ha in realtà una legge scritta da Dio dentro al cuore; obbedire è la dignità stessa dell'uomo, e secondo questa egli sarà giudicato. La coscienza è il nucleo più segreto e il sacrario dell'uomo, dove egli è solo con Dio, la cui voce risuona nell'intimità." (GS 16)
Quale consapevolezza ho della mia coscienza? In che modo la sto formando? Come favorisco verso la propria coscienza nei miei familiari? In quale periodo della crescita si manifesta in modo particolare la nostra coscienza?
«17. Grandezza della libertà.
Ma l'uomo può volgersi al bene soltanto nella libertà.
I nostri contemporanei stimano grandemente e perseguono con ardore tale libertà, e a ragione. Spesso però la coltivano in modo sbagliato quasi sia lecito tutto quel che piace, compreso il male.
La vera libertà, invece, e nell'uomo un segno privilegiato dell'immagine divina.
Dio volle, infatti, lasciare l'uomo " in mano al suo consiglio " che cerchi spontaneamente il suo Creatore e giunga liberamente, aderendo a lui, alla piena e beata perfezione.
Perciò la dignità dell'uomo richiede che egli agisca secondo scelte consapevoli e libere, mosso cioè e determinato da convinzioni personali, e non per un cieco impulso istintivo o per mera coazione esterna." (GS 17)
Come posso descrivere in che cosa consiste la mia libertà personale? Come mi aiutano i miei familiari a realizzare la mia libertà personale, la nostra libertà di coppia e di famiglia?
"L'uomo infatti riceve da Dio Creatore le doti di intelligenza e di libertà ed è costituito nella società; ma soprattutto è chiamato alla comunione con Dio stesso in qualità di figlio e a partecipare alla sua stessa felicità. Inoltre la Chiesa insegna che la speranza escatologica non diminuisce l'importanza degli impegni terreni, ma anzi dà nuovi motivi a sostegno dell'attuazione di essi." (GS 21)
"22. Cristo, l'uomo nuovo
In realtà solamente nel mistero del Verbo incarnato trova vera luce il mistero dell'uomo.
Adamo, infatti, il primo uomo, era figura di quello futuro (Rm5,14) e cioè di Cristo Signore. Cristo, che è il nuovo Adamo, proprio rivelando il mistero del Padre e del suo amore svela anche pienamente l'uomo a se stesso e gli manifesta la sua altissima vocazione .
Nessuna meraviglia, quindi, che tutte le verità su esposte in lui trovino la loro sorgente e tocchino il loro vertice. Egli è " l'immagine dell'invisibile Iddio" ( Col1,15) è l'uomo perfetto che ha restituito ai figli di Adamo la somiglianza con Dio, resa deforme già subito agli inizi a causa del peccato.
Poiché in lui la natura umana e stata assunta, senza per questo venire annientata per ciò stesso essa e stata anche in noi innalzata a una dignità sublime.
Con l'incarnazione il Figlio di Dio si e unito in certo modo ad ogni uomo
Ha lavorato con mani d'uomo, ha pensato con intelligenza d'uomo, ha agito con volontà d'uomo ha amato con cuore d'uomo.
Nascendo da Maria vergine, egli si è fatto veramente uno di noi, in tutto simile a noi fuorché il peccato.
In virtù di questo Spirito, che è il "pegno della eredità" (Ef1,14), tutto l'uomo viene interiormente rinnovato, nell'attesa della "• redenzione del corpo " (Rm8,23): " Se in voi dimora lo Spirito di colui che risuscitò Gesù da morte, egli che ha risuscitato Gesù Cristo da morte darà vita anche ai vostri corpi mortali, mediante il suo Spirito che abita in voi" (Rm8,11)." GS 22)
In che modo percepisco nella relazione che Gesù ha con me la dignità della mia persona, - del mio corpo, della mia intelligenza, della mia coscienza e della mia libertà? Come può h essere la persona di Gesù e la sua vita la luce concreta per l'attuazione quotidiana di un modello familiare che mette al primo posto la dignità delle persone che compongono la mia famiglia?