Conversazione 11/12/2010 - cpfconsultoriosassari.it

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Conversazione 11/12/2010

Conversazioni 2010/2011

     

11 dicembre 2010

"COSTRUZIONE O DISTRUZIONE famigliare"
VIRTÙ E VIZI A CASA NOSTRA

ALLA RADICE DELLA PERCEZIONE DI DIO:
FEDE E INCREDULITA' FAMIGLIARE


La famiglia ci porta "alla radice della percezione di Dio in un duplice senso. E' in famiglia che apprendiamo spontaneamente la stessa azione "credere" come vedremo nella prima parte. Senza questo apprendimento dell'azione "credere" nei confronti dei nostri genitori e nei chi li rappresenta è impossibile imparare a credere in Dio e prima ancora credere nella vita. Perché per quanto può sembrare strano la nostra relazione con la propria vita è fondamentalmente un atto di fede nella sua bontà, nella sua verità e nella sua realizzabilità. Nessuno può avere una certezza matematica riguardo alla verità della nostra vita. Abbiamo fede in tanti testimoni e tante esperienze e conoscenze di vita perciò possiamo vivere.
Oltre all'azione stesso del credere la famiglia ci dona anche i primi contenuti della nostra fede sia della vita umana sia della vita di Dio. Secondo come i nostri genitori ed educatori (in senso largo: nonni, fratelli, insegnanti, catechisti, televisione, storie, play stations, ecc.) ci presentano Dio, ci predicano Dio, ci offrono il primo annuncio noi sviluppiamo una percezione originale di Dio che farà parte di noi finché non la consapevolizziamo approfondendola o correggendola secondo l'autenticità dei suoi contenuti.
La famiglia perciò è casa della nostra fede in un senso molto radicale e profondo. Cogliere le modalità con le quali plasma comunque la nostra fede nella vita umana e divina ci permetterebbe di educare noi stessi e i propri figli e nipotini a una fede molto profonda, viva, realizzante e beatificante. Sarebbe seminare le parole di chi ha inventato le relazioni familiari nella modalità della loro realizzazione. Le righe che seguono vogliono essere un primo passo in questa direzione.

Un triplice modo di credere

Guardiamo l'azione "credere" da tre punti di vista:
a) l'atto di fede umana con il quale ritengo vero ciò che qualcuno mi ha detto senza poter verificare l'esattezza delle sue affermazioni. Perciò mi fido di lui e mi affido di lui.
        
b) l'atto di fede nell'esistenza di Dio a partire da ciò che vediamo intorno a noi e dentro di noi. L'armonia del cosmo, la preziosità della vita, il senso profondo dell'esistenza ci fanno credere che ci sia Qualcuno che sta all'origine di tutto questo.
        
c) L'atto di fede che è partecipazione al modo con il quale Dio stesso vede se stesso, le persone, il cosmo e la storia umana. Si tratta del dono del battesimo, nel quale grazie alla vita, morte e risurrezione di Gesù, Dio ci rende partecipe della sua stessa vita, del suo modo di conoscere e di amare. E' la dignità più grande di cui una persona può essere arricchita.

L'atto di fede nasce in famiglia

"Credere" è un'azione fondante per la vita famigliare. Marito e moglie credono di amarsi, nel senso che hanno deciso che l'amore che provano l'uno per l'altro è vero, talmente vero che può durare una vita intera, anzi fare da fondamento a una famiglia intera. Ma non ne hanno una certezza matematica, vale a dire non può essere provato scientificamente. Ne hanno una certezza morale che implica l'assenza di dubbi grazie a una particolare percezione reciproca dell'altro in se stessi. Questo amore reciproco è riconoscibile attraverso segni, gesti, parole e azioni specifiche in grado di rivelare questo amore specifico che vedremo meglio nel capitolo sull'amore.
Molte persone hanno questa certezza senza dubbi dell'amore reciproco, molte altre devono per tutta la vita fare degli sforzi particolari per poter credere nell'amore dell'altro verso se stesso. Tutti devono credere che quando la moglie va al lavoro va veramente al lavoro e non dall'amante. Ogni genitore è costretto a credere che il figlio va a scuola quando esce la mattina di casa e che non va a farsi la canna con gli "amici". Ogni figlio deve fidarsi che il suo genitore vuole il suo bene quando gli vieta di guardare la televisione dopo le 10 di sera anche se non ne coglie il senso. Sarebbe molto utile farsi un elenco degli atti di fede che un coniuge, un genitore e un figlio compiono in un giorno.
La famiglia si rivela perciò una comunione di persone che si basa radicalmente sulla fede dell'uno nell'altro. Anzi possiamo affermare che l'atto di fede come azione umana nasce proprio all'interno della famiglia e raggiunge nella famiglia la sua massima espressione perché è la premessa indispensabile per ogni relazione coniugale, genitoriale, figliale e fraterno. Se non credo in ciò che il coniuge, il figlio, il genitore, il fratello o il nonno mi dice non è possibile stare in relazione con lui. Il neonato ha un bisogno vitale di credere che la mamma e il babbo gli fanno del bene quando l'allattano, lo vestono e lo mettono nella culla.
Poter credere nei genitori è per i fanciulli, bambini e adolescenti come l'aria per il corpo. Come l'atto di fede rende possibile l'inizio e la crescita della vita delle persone in seno alla famiglia così l'atto di fede sta all'origine di ogni nuova famiglia e della sua crescita. Gli sposi credono che si possono donare reciprocamente per tutta la loro vita. E' il massimo della fede umana, fa venire la vertigine e di fatto molte coppie attualmente non si vedono in grado di compiere quest'azione che da millenni fonda le civiltà umane in quanto azione fondante per poter dare vita a una nuova persona.
In famiglia si può stare bene credendo l'uno nell'altro. Di fatto in famiglia si sta molto male quando uno o più componenti della famiglia si rivelano non più degni di fede, è più grave se i due coniugi dubitano l'uno dell'altro ma anche il non credere nei figli o nei genitori rende la vita famigliare molto difficile.
Proprio perché l'atto di fede è fondante per le relazioni famigliari impariamo in famiglia anche la modalità di credere, vale a dire le manifestazioni dell'altra persona che in me suscitano la fede in lui. Il sorriso della mamma rivela al bambino la sua affidabilità. La premura per il cibo e il vestito dà ai bambini la sicurezza che i loro genitori sono affidabili. La premura per il cibo e per il vestito può dare agli adolescenti l'impressione che i genitori non sono più affidabili perché le loro manifestazioni di premura vengono interpretate come mancanza di fede in loro.
Da questo piccolo esempio notiamo quanto è fondamentale curare e aggiornare le modalità con le quali esprimo il mio essere attraverso gesti, parole, mimiche, azioni ecc.. Affinché il coniuge, il figlio, il genitore possa credere in me ho bisogno di trovare modalità di espressione che rendono intelligibile e convincente quanto porto dentro di me. Sono invitato dalla natura delle stesse relazioni familiari alla cura della mia credibilità intrafamiliare. Altrettanto sono invitato a leggere nell'altro per scoprire quali sono i suoi modi di esprimere le sue verità. Ogni persona che compone la famiglia ha un suo linguaggio emotivo, verbale, comportamentale attraverso il quale si manifesta come è veramente.
Curare perciò il proprio linguaggio e studiare con amore quello di tutti gli altri componenti della famiglia può aiutare molto a crescere nella fede reciproca. Parlarne in famiglia di questo, come il singolo si percepisce creduto dagli altri e come può migliorare le sue modalità di espressione, potrebbe aiutare molto a migliorare le relazioni famigliari.

La fede in Dio azione dell'intelligenza umana

La nostra intelligenza non solo è in grado di imparare a credere nelle relazioni umane e nella vita umana che si realizza attraverso di esse ma anche in colui di tutto questo è l'Origine. La grandezza, la coerenza e complessità della vita umana e la bellezza del cosmo conducono il nostro conoscere alla convinzione che ci sia Qualcuno che di tutto questo è l'Inventore, l'Autore e il Responsabile. "La stessa santa madre chiesa ritiene e insegna che Dio principio e fine di ogni cosa, può essere conosciuto con certezza mediante la luce naturale della ragione umana a partire dalle cose create; "infatti, dalla creazione del mondo in poi, le sue perfezioni invisibili possono essere contemplate con l'intelletto nelle opere da lui compiute" (Rm 1,20)."
Siamo invitati a riconciliarci con questa capacità della nostra intelligenza. Quando guardiamo la geniale armonia del cosmo e il suo sofisticato sistema di funzionamento, contemplare la vita di una persona, la storia della nostre civiltà enon riusciamo a dirci: questo è frutto del caso allora diciamo a noi stessi: è ragionevole credo nel Creatore della cosmo. Questo atto di fede è un'azione della nostra intelligenza umana. E' un giudizio preciso sulla realtà che è doveroso compiere con certezza per coerenza con l'intelligibilità di tutta la natura.

La famiglia immersa in Dio a immagine di Dio

Il battesimo genera in noi un nuovo modo di credere in Dio. Nel battesimo si attua un'incredibile miglioramento di qualità di vita. Di fatto Cristo stesso glorioso nella celebrazione del battesimo attraverso segni semplicissimi mi immerge nella stessa vita del Padre vicinissimo, del Figlio amabilissimo e dello Spirito amatissimo, dello stesso Dio che ammiro con la mia intelligenza Creatore di tutto il cosmo! Mi rende partecipe della vicinanza che Dio stesso ha a se stesso, a me, a ogni cosa. Mi comunica il modo con il quale conosce ed ama me, il Golfo dell'Asinara - Platamona, la rugiada, Piazza Castello, il bidello del nostro condominio, le mattonelle della cucina, ecc. .
Qui il mio atto di fede non è più solo un'azione umana come quando credo al figlio ciò che mi dice o quando credo che Dio ha creato la vita umana perché è una realtà troppo intelligente per poter essere frutto di un caso. Quando riconosco che Dio è felicissima Trinità, che ama donarsi sotto la figura del pane e del vino, ecc. è Dio stesso che mi rivela delle verità che alla mia sola ragione non sono accessibili. Ecco sto partecipando al modo con il quale Dio conosce se stesso e il suo modo di relazionarsi a noi.
Come Gesù mi rende partecipe del suo modo di conoscermi, di conoscere il mondo così mi rende partecipe del suo modo di conoscere la stessa famiglia da lui creata. Dove posso scoprire che cosa pensa Dio della famiglia? La Sacra Scrittura, la vita della Chiesa nei sacramenti, nella sua liturgia, nei testi del magistero e di teologia fanno sempre più vedere quanto Dio pensa del mistero famiglia.
La Parola di Dio subito in principio si occupa della famiglia o meglio della creazione dell'essere umano sotto forma di coppia:
"(27) Dio creò l'uomo a sua immagine; a immagine di Dio lo creò;  maschio e femmina li creò.  (28) Dio li benedisse e disse loro: "Siate fecondi e moltiplicatevi, riempite la terra; soggiogatela e dominate sui pesci del mare e sugli uccelli del cielo e su ogni essere vivente, che striscia sulla terra". … (31) Dio vide quanto aveva fatto, ed ecco, era cosa molto buona. E fu sera e fu mattina: sesto giorno."
(1)
Rivelando l'essere umano "a immagine di Dio" possiamo dedurre che questo essere a immagine di Dio sia una chiave di interpretazione della vita umana, coniugale e famigliare molto efficace.
Credo che si possa applicare questo essere a immagine di Dio in un senso molto largo e concreto: sono a immagine di Dio sia le singole persone che compongono la famiglia sia le relazioni che uniscono la famiglia. "Essere a immagine di Dio" significa assomigliargli in un certo modo, rivelarlo, manifestare il suo essere e la sua presenza.
Se tutta la famiglia è a immagine di Dio si potranno scoprire tantissimi modi per i quali essa gli assomiglia, lo rivela, lo rende percepibile e credibile. Visto dal punto di vista di Dio questa prospettiva si mostra ancora più affascinante: se la famiglia è a immagine di Dio è a immagine dell'Essere infinito di Dio, perciò non sarà mai possibile scoprire tutti  quanti gli aspetti nei quali la famiglia assomiglia a lui, essendo lui infinito!
Allo stesso momento possiamo dire: quanto più conosciamo la vita di Dio e quanto più conosciamo la vita della famiglia tanto più possiamo scoprire come la famiglia assomiglia a Dio e tanto più possiamo sperimentare come Dio si manifesta nella famiglia. Siccome Dio si manifesta gradualmente e anche la famiglia solo gradualmente scopre e realizza le sue potenzialità possiamo essere certi che ogni anno, ogni mese, ogni settimana, ogni giorno possiamo aspettarci nuove scoperte … una volta imparato a guardare la famiglia in questa duplice luce.
Infine dobbiamo ancora chiarire una premessa fondamentale: Se la famiglia è a immagine di Dio l'essere a immagine di Dio non è una sua caratteristica periferica ma il suo mistero, la sua natura più intima. Si deve trattare di aspetti di vita famigliare che caratterizzano la sua vita quotidiana più intima e concreta. Si deve trattare di aspetti di vita che ci sono profondamente familiari ma che solo alla luce della fede svelano la loro grande dignità e preziosità.

Aspetti dell'essere famiglia a immagine di Dio

Partiamo dal testo della Genesi: Dio crea attraverso la parola a sua immagine.
A) Il potere generante delle parole nella famiglia è enorme e continuamente in atto. Notiamo la reciprocità di questo potere. Sia i coniugi tra di loro sia i genitori verso i figli sia i figli verso i genitori attuano in modo potente il loro potere di generare con le loro parole … a immagine di Dio. Il "ti voglio bene." della figlia di tre anni fa rivivere la mamma , il papà, il nonno e la nonna. "Ti amo quando apri la porta" con queste parole della moglie nell'orecchio il marito si dirige rigenerato verso il posto di lavoro. "Mi piaci come scrivi." La figlia adolescente si sente fortemente valorizzata per queste parole paterne.
Credersi a immagine di Dio riguardo a questo aspetto significa prendere coscienza che questo potere che risiede nelle mie parole dipende dal mio essere a immagine di Dio. Attuare la virtù della vita al riguardo vuol dire consapevolmente e gioiosamente utilizzare parole benedicenti per tutti i componenti della mia famiglia, me stesso/a incluso/a! In questo senso prendo sul serio la mia immersione nella vita di Cristo in quanto rende percepibile il suo continuo benedire della famiglia in tutte le sue manifestazioni nel quale mi immerge grazie al mio battesimo.
Incredulità famigliare in questo contesto è il non cogliere questo potere benedicente e di conseguenza il non usarlo o l'usarlo male. Non parlare bene alle persone che compongono la famiglia o parlare male a loro purtroppo è un'abitudine molto diffusa. Gli effetti sui componenti della famiglia sono degeneranti e distruttivi. Siccome si tratta di un'energia a immagine di Dio usarla al contrario ha degli effetti devastanti.
Quante persone si lamentano perché da piccole i genitori hanno solo sottolineato i loro difetti. Così hanno generato nei figli un'immagine di se stessi che li frena per tutta la vita. O quanti coniugi soffrono per l'assenza di parole di dolcezza, di apprezzamenti, di incoraggiamenti da parte del coniuge, pur avendone ricevute tante nel periodo del fidanzamento e nei primi anni del matrimonio. Sono tutti vizi di incredulità con pesanti conseguenze sulla vita familiare che frenano il progresso della famiglia, la realizzazione delle persone che la compongono e offuscano la manifestazione della presenza amabilissima di Dio in essa.
B) La partecipazione viscerale alla vita delle persone come manifestazione della loro preziosità. Genesi e Esodo svelano la vita di Dio come intima partecipazione alla vita dell'uomo svelando la preziosità che ha per lui. Le relazioni famigliari sono caratterizzati per questa partecipazione viscerale alla vita l'uno dell'altro causata dalla percezione della preziosità unica di ogni persona che compone la famiglia.
C) Dio si svela profondamente liberatore e promotore della persona umana
D) Dio Amore
E) Dio Trinità
F) Dio che fa esistere

Per la riflessione:
In che modo la mia famiglia arricchisce la mia fede? Il mio coniuge come mi aiuta a crescere nella fede? Il mio essere genitore come influisce la mia fede? I nostri figli in che modo ci manifestano Dio?

Parliamo insieme della nostra fede? Quali sono gli aspetti della fede che ci stanno più al cuore?

In che modo riusciamo a considerarci immagine di Dio? Ci benediciamo? Coltiviamo la percezione della preziosità dell'essere di ogni componente della famiglia?


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