Conversazione 12/02/2011 - cpfconsultoriosassari.it

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Conversazione 12/02/2011

Conversazioni 2010/2011

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12 febbraio 2011

"COSTRUZIONE O DISTRUZIONE famigliare"
speranza e disperazione a colloquio

Vicinanza vivificante o mortificante: Si può imparare l'amore famigliare?

La famiglia: evento e legame d'amore


Mai come oggi la famiglia nasce dal e si basa sull'amore. L'equiparazione tra uomo e donna a livello professionale (?), economico, sociale, culturale, politico (?) casalingo (?), relazionale ha messo in primo piano l'amore come movente fondamentale per sposarsi e fondare una famiglia e poi dissolverla di nuovo. Se da una parte si tratta di un enorme progresso di civiltà dall'altra comporta con sé situazioni drammatiche che spesso fanno precipitare famiglie intere in tragedie disumane di cui vittime privilegiate sono soprattutto i bambini.
L'amore genera una tale vicinanza che le persone in essa rivivono se l'attuazione del loro amore è in sintonia con la realizzazione delle loro persone o può trasformarsi in una vicinanza letteralmente mortificante in cui il legame d'amore può generare morte e distruzione a tutti i livelli della vita di una persona. Quanto la famiglia si possa trasformare in vicinanza mortificante ci ricorda quasi ogni giorno. Sono rari i giorni in cui un familiare non uccida un familiare.
Mai come oggi si pone la domanda: come posso imparare ad amare il mio coniuge e come posso imparare ad amare i nostri figli? Le implicazioni reciproche tra famiglia e società, tra famiglia e Chiesa, tra famiglia e sviluppo della persona chiamano in causa la realizzazione dell'amore come il fondamento determinante della riuscita di queste relazioni che costituiscono persona, società e Chiesa. Amare non è più una questione romantica ma è diventata l'azione sulla quale si gioca la realizzazione della famiglia stessa, della cellula sociale ed ecclesiale e perciò dello sviluppo e della realizzazione di ogni persona.
Il non sapere o il non volere amare da parte di molti coniugi e genitori è il problema sociale per eccellenza perché causa la distruzione di un terzo delle famiglie italiane e della metà delle famiglie negli Stati Uniti.
(10) Non sapere amare ha delle implicazioni molto negative per tutti i componenti di una famiglia sia a livello di relazione con se stessi sia a livello di relazione con la società e la Chiesa. Il presente capitolo vuole essere perciò un contributo per una maggiore emancipazione sociale, culturale, ecclesiale e famigliare dell'azione e della relazione "amore".
Senza nominare quasi mai l"amore" la psicologia familiare da qualche decennio si occupa in modo scientifico delle relazioni familiari. Cito solo due autori italiani che hanno dedicato il loro lavoro a questa tematica: Eugenia Scabini
(11)  Direttrice del Centro di Ateneo Studi e Ricerche sulla Famiglia dell'Università Cattolica a Milano. e Maurizio Andolfi,(12) fondatore dell'Accademia di Psicoterapia familiare. Leggere i loro testi ci può introdurre in una maggiore consapevolezza delle caratteristiche della vita familiare.
Eugenia Scabini parla del "simbolico famigliare": "Simbolo è, etimologicamente, ciò che lega e connette tra loro parti differenti e, tramite l'azione di congiungimento, permette il riconoscimento (in nota 23: Il termine deriva infatti dal greco symbolion, a sua volta derivato dal verbo syn-ballo, che significa mettere insieme, accostare. In particolare il termine esprimeva l'idea di un segno di riconoscimento costituito dall'incontro delle due metà di un unico oggetto …) Utilizziamo il termine simbolico così come è in uso nell'antropologia culturale e, più recentemente, nella psicologia culturale (Cole, 1996; Mantovani 1997), cioè come struttura latente di senso che connette tra loro aspetti basilari delle relazioni familiari. E' questo chiamiamo il famigliare."
(13)
Penso che l'amore è proprio la sostanza di questo "famigliare" inteso come "simbolo" che "lega e connette tra loro parti differenti e, tramite l'azione di congiungimento, permette il riconoscimento": le due persone diverse, coniugi, genitori figli, nonni-nipotini sono "parti differenti" che nel congiungimento nell'amore reciproco riconoscono sia l'altro sia se stessi come persone nella loro specificità. Benedetto XVI volentieri si esprime in modo simile: "In realtà, è essenziale per la persona umana il fatto che diventa se stessa solo dall'altro, l'"io" diventa se stesso solo dal "tu" e dal "noi", è creato per il dialogo, per la comunione sincronica e diacronica. E solo l'incontro con il "tu" e con il "noi" apre l'"io" a se stesso."
(14)

Civiltà della vicinanza
"La capacità di sviluppo di ogni società consiste, infatti, nel tradurre il non familiare in familiare (Horkheimer Adorno, 1966; Luhmann 1985)"  

Dove si può imparare "amare"? Ogni innamorato sa amare. Di fronte alla nuova centralità dell'amore il fenomeno innamoramento acquista enorme importanza. Conviene guardarlo da vicino, verificare la sua intelligibilità per poterne cogliere elementi per l'educazione all'amore come stile di vita in grado di essere quella matrice famigliari che unisce uomo e donna, genitori, figli e generazioni garantendoli la realizzazione delle loro persone.

Il fenomeno innamoramento - un evento intelligibile

E' la stessa esperienza dell'innamoramento che offre preziosissime indicazioni sul come realizzare una relazione d'amore. Il fenomeno "innamoramento" se guardato con attenzione svela nelle sue modalità di attuazione le condizioni indispensabili per poter diventare una relazione stabile, fondamento e sviluppo di una coppia, di una famiglia e di nuove generazioni.
Guardiamone alcuni da vicino. Ogni coppia è invitata ad aggiungere le proprie esperienze.
1) La nuova visione della persona amata:
La scoperta dell'amabilità della persona in un suo dettaglio o frammento fisico (occhi, mani, profumo, sorriso, forme fisiche, voce, …) psichico (allegra, riflessiva, comunicativa, profonda, sensibile, spontanea, forte, dolce, …) o morale (generosa, responsabile, colta, impegnata, studiosa, diligente, credente, affidabile, …) o altro. La visione e percezione di un suo dettaglio mi offre la persona intera come amabile e desiderabile.
2) L'immagine amabile della persona amata in me:
La persona mi comincia ad abitare la mia mente, memoria, fantasia e il mio desiderio senza che io lo chiedessi. La sua immagine, il suo ricordo mi viene a trovare ovunque senza doverla cercare e mi accompagna dalla mattina alla sera e persino nei sogni sempre con intensità diverse secondo la modalità di innamoramenti, varie come le persone che ne sono i soggetti. Anche la memoria tende ad attuarsi secondo la manifestazione del tutto nel frammento. Mi invade il ricordo dei suoi occhi, del suo profumo ed insieme ad essi mi trovo in me l'immagine di tutta la persona amata.
3) Geografia, tempi e oggetti dell'amore:
Il contagio amoroso dell'ambiente: con il tempo oggetti (un peluche, un quadro, …) eventi (il tramonto, il suono delle campane, …) luoghi (la panchina del primo bacio, il ristorante della prima cena insieme, il solito posto per l'appuntamento) ecc. si caricano della memoria e del desiderio amorosi della persona amata. Coppie sono in grado di sviluppare tutt'una geografia del loro amore. Lo stesso cosmo viene percepito in una luce nuova e di particolare amabilità. Cresce la sensibilità per la bellezza del mattino, della sera, delle stagioni e di tutta la vita.
4) La capacità di azioni eroiche
Azioni che prima erano pesanti adesso vengono percepite leggere. Si fanno persino volentieri dei sacrifici se l'amore lo richiede. Donne ed uomini considerati insensibili per il loro amore per mesi e anni hanno affrontato distanze considerevoli sotto qualsiasi condizione meteorologica per poter raggiungere la persona amata. Si è disposto a essere disprezzato e rigettato dalle persone più vicine per poter realizzare la comunione con la persona amata.
5) Il desiderio di manifestare l'amore
Nasce il desiderio di manifestare alla persona amata nel dettaglio corporeo l'amabilità di tutta la sua persona attraverso il bacio, la carezza, le parole dolci, i gesti di amore, ecc.. come per dirle voglio che tu percepisca come io ti porto dentro.

6) Il piacere della presenza reciproca
Stare uno vicino all'altro diventa un piacere immenso. Mentre si sta vicino l'uno all'altro, mentre ci si racconta la vita l'uno all'altro il tempo vola.
7) La gioia per l'ascolto dell'altro e del raccontarsi all'altro
Raccontarsi la vita l'uno all'altro è un'azione che realizza con la naturalezza più sciolta possibile. E' gioia ascoltare la vita dell'altro, passato, oggi e futuro ed è gioia raccontare la propria vita passata, presente e futura.
8) Una nuova percezione integrale di sè:
La persona innamorata tende a percepire tutta la propria vita in un modo nuovo, fresco e gioioso. Si comincia la giornata con slancio. Si pensa al futuro con speranza. Si percepisce la vita quotidiana come pienezza. Si ricorda il proprio passato riconciliato con se stesso.
9) Un linguaggio simbolico dell'amore
Coppie tendono a sviluppare un linguaggio simbolico che solo loro capiscono a modo di allusione o con riferimenti a eventi a loro particolarmente cari. Un grande ruolo hanno i vezzeggiativi attraverso i quali si baciano con parole.
10) Ritrovarsi nell'altro
Comincio a ritrovarmi nell'altro, nel suo sguardo, nelle sue parole, nel suo ascoltarmi, nei suoi gesti e nelle sue azioni. Ora mi accorgo che non solo io porto in me la persona amata ma io stesso mi ritrovo nella persona amata.
11) Dal piacere al potere di portare l'altro in me
Mi accorgo che anche la persona amata desidera ritrovarsi nei miei occhi. Ha piacere di partecipare alle mie azioni e di ritrovarsi nelle mie decisioni. Gioisce del tono della mia voce e della mimica del mio viso. Sono in grado di procurarle gioia immensa con gesti d'amore. L'immagine della persona amata in me è diventata abitale per la stessa persona amata!
12) La responsabilità del volersi abitare reciprocamente
Sono rimasto profondamente ferito perché la persona amata ha preso una decisione a prescindere da me o le ho raccontato una cosa importante e non mi ha ascoltato come me lo aspettavo. Non mi sono ritrovato nella sua decisione e non mi sono ritrovato nei suoi orecchi. Che cosa è successo? Ora l'innamoramento bussa alla mia intelligenza e alla mia volontà e mi chiede: vuoi che io diventi amore?
È avvenuto il passaggio dal piacere al dovere dell'abitarsi reciproca, L'esperienza innamoramento è diventato il legame d'amore. Non si tratta più solo di una sensazione piacevole ma di una responsabilità reciproca. Che si tratti di responsabilità di un impegno morale evidenzia il dolore profondo che causa il trascurare il consapevole abitarsi reciproco.
Il passaggio dall'esperienza innamoramento alla costruzione intelligente, consapevole e paziente della comunione d'amore, vale a dire della costruzione della duplice immagine di me in me e nel mio coniuge e della duplice immagine del mio coniuge in me e nel mio coniuge che porta alla nascita di azioni reciprocamente abitabili, cioè nuziali.

La costruzione delle immagini di sé e della relazione d'amore

Buona parte della riuscita della relazione d'amore dipende da come vengono integrate immagine di sé, dell'altro e dello stesso amore l'uno nell'altro.
La promessa dell'innamoramento è straordinaria: Percepisco me in me e in te piacevole. Percepisco te in me e in te piacevole. Tutto questo grazie al nostro amore che perciò è piacevolissimo! Giustamente bisogna sposarsi! Ed è questa la modalità tipica con la quale Dio chiama alle nozze a immagine della sua stessa vita che essere felice l'Uno nell'Altro per Amore.
La coppia perciò è invitata a costruire consapevolmente la relazione d'amore. Ma è la stessa relazione d'amore che mi rende responsabile dell'immagine che ho di me stesso in me e nell'altro e dell'immagine della persona amata in me e nella stessa persona amata. Questa impostazione a prima vista può sembrare di difficile attuazione e lo è. Corrisponde però a quanto l'amore mi fa sperimentare come particolarmente piacevole e che costantemente influisce sulla realizzazione della relazione d'amore.
Ogni sguardo, ogni gesto, ogni tono di voce, ogni azione nella coppia riflette come io mi percepisco dentro di me e dentro la persona amata e come percepisco la persona amata dentro di me e dentro di lei. E' questo il grande dinamismo d'amore a immagine del reciproco abitarsi trinitario di cui ogni coppia gioisce e soffre anche terribilmente.
Molte coppie subiscono questo effetto dell'amore sia in bene sia in male. Rendersene conto e volersi prendere consapevolmente cura insieme di queste quattro modalità di immagine sarebbe prendere sul serio l'amore e il suo dinamismo più proprio. Ecco la prospettiva mirabile che offre l'amore che genera nuove percezioni di se stessi l'uno nell'altro: tutte due i coniugi sono responsabili dell'immagine di ognuno di loro sia in se stesso sia nell'altro!!! Grazie all'amore che li fa abitare l'uno nell'altro sono altrettanto chiamato a collaborare alla costruzione consapevole dell'immagine amabile che ognuno da di se stesso in se stesso e nell'altro. Curare questa doppia immagine di sé (in me e nella persona amata) e del coniuge (in me e nella persona amata) può diventare un'esperienza affascinante dell'approfondimento consapevole del reciproco amore. Le modalità d'attuazione di questa consapevolezza nuziale dovrebbero corrispondere alle modalità di manifestazione dello stesso amore come descritto nei punti 1 - 12.
Solo che le modalità di manifestazione dell'amore sono dono dell'innamoramento le modalità di realizzazione dell'amore, invece, frutto di un'intelligente, amoroso, paziente, sofferto e quotidiano autoeducarsi ed educarsi reciproco per diventarsi reciprocamente abitabili.  Si tratta di immagini di sé e dell'altro in continua crescita in quanto tali sempre bisognose di essere aggiornate a come l'altro è veramente: un mistero infinitamente amabile ma … imperfetto.

Dio è Amore

La centralizzazione dell'amore come condizione sempre più indispensabile sia per la realizzazione delle relazioni coniugali e famigliari sia per la realizzazione delle persone coinvolte trova un'illuminante interpretazione se vista nella luce della rivelazione. "Dio è amore"
(15)  è la lapidare e sconvolgente frase che leggiamo nella prima lettera di Giovanni. Se pensiamo Dio rettamente "intimamente in tutte le cose" come Colui che " le conserva nell'essere"(16) la nostra interpretazione, la nostra concezione della realtà viene profondamente scossa, illuminata e riscaldata da quanto Giovanni ci comunica. E' l'Amore che è in tutte le cose comunicando a tutte le cose il loro essere.
Ogni essere deve attualmente all'Amore la sua esistenza, qualsiasi persona, il mare, le montagne, gli atomi, le galassie, le case, le città, gli oggetti tecnologici, ecc..
L'attuale centralizzazione dell'amore a livello di civiltà diventa perciò un passo immenso verso la sintonizzazione tra progresso del'umanità e il Fondamento e Promotore continuo del suo essere che è Dio Amore.

Abitarsi reciproco come immagine massima di Dio Amore

Ma Giovanni non solo svela che Dio è amore. Nel suo Vangelo si scopre anche in che modo Dio è Amore: lo è nell'unità di tre persone. Tre persone che si abitano reciprocamente il Padre nel Figlio e nello Spirito Santo. Il Concilio di Firenze lo dirà in modo solenne e chiaro: "Per questa unità il Padre è tutto nel Figlio, tutto nello Spirito Santo; il Figlio tutto nel Padre, tutto nello Spirito Santo; lo Spirito Santo è tutto nel Padre, tutto nel Figlio. Nessuno precede l'altro per eternità, o lo sorpassa in grandezza, o lo supera in potenza."
(17)

Chiesa come immersione nell'abitarsi-amarsi reciproco di Dio

La grande preghiera sacerdotale che secondo il Vangelo di Giovanni introduce direttamente nella passione di Gesù è la preghiera commovente ed insistente di Gesù per la realizzazione dell'abitabilità reciproca tra Gesù e i suoi proprio così come il Padre abita lui e viceversa. Questa preghiera illustra quanto Gesù realizza con la sua passione, morte e risurrezione, potrebbe essere chiamata anche grande preghiera nuziale, grande preghiera d'amore di Gesù in quanto "sacerdotale" in Gesù significa unione nuziale tra la sua vita umana e la sua vita divina.
La preghiera è ritmata da 4 espressioni esplicite di realizzazione di questa abilità reciproca ecclesiale-nuziale "Tutto ciò che è mio è tuo e quello che è tuo è mio e io sono stato glorificato in loro"
(18) ; "affinché siano uno come noi"(19) ; che "tutti siano uno come tu, Padre, in me ed io in te, affinché siano anche essi in noi"(20) ; "Io ho dato a loro la gloria che tu hai dato a me, perché siano uno come noi siamo uno: io in loro e tu in me, perché siano perfetti nell'unità"(21) .

Gesù vuole a tutti i costi che ci possa essere la stessa relazione tra lui e i suoi come tra lui e il Padre. E' preciso il movente della sua passione, morte e risurrezione. La preghiera che chiede il dono dell'abitabilità reciproca trinitaria per la Chiesa costituisce la porta (Gv 17) per la quale Gesù entra nel mistero pasquale (Gv 18). Perciò esprime con quale intenzione Gesù affronta la Pasqua: vuole ottenere esattamente dalla sua Pasqua quanto chiede in questa preghiera al Padre. Gv 18-21 realizzano quanto Gv 17 chiede. La passione, morte e Gesù apre all'umanità l'accesso all'abitabilità reciproca del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo! Di fatto in croce al "tutto compiuto"
(22)  segue la traditio, il dono dello Spirito(23)  e del sangue (vita di Gesù) e dell'acqua (Spirito Santo - battesimo)(24)  che escono il primo dalla bocca i secondi dal costato aperto di Gesù. Il dono dello Spirito Santo sarà confermato con il suo alito glorioso la sera della sua risurrezione(25). Così Gesù crea in croce e nella risurrezione la nuova coppia umana, se stesso e la Chiesa che vive della stessa vita divina, nel suo "essere" glorioso indistruttibile ed abitabile!

L'amore immagine dell'abitarsi reciproco

Alla luce di quanto Giovanni rivela, che Dio è Amore in quanto infinito abitarsi reciproco, il fenomeno innamoramento viene illuminato in modo immenso. Esso manifesta infatti non solo le caratteristiche tipiche dell'amore umano ma dello stesso modo divino d'amare.
Il piacere, il potere e il dovere dell'abitarsi reciprocamente a tutti i livelli della propria persona, tipico dell'amore, è realizzazione concreta e drammatica dell'essere a immagine della vita trinitaria. Un'espressione solenne e grandiosa del Concilio di Firenze può aiutare ulteriormente a contestualizzare questa caratteristica dell'amore: "Per questa unità il Padre è tutto nel Figlio, tutto nello Spirito Santo; il Figlio tutto nel Padre, tutto nello Spirito Santo; lo Spirito Santo è tutto nel Padre, tutto nel Figlio. Nessuno precede l'altro per eternità, o lo sorpassa in grandezza, o lo supera in potenza."
(26)
Gli amanti, i coniugi, i genitori, i figli sono costretti dall'amore a vivere in questa condizione mirabile e difficile perché l'amore è sempre a immagine della felice spaziosa Trinità.

La Chiesa partecipazione all'amare trinitario

Ogni amore è a immagine della Trinità. Nella Chiesa Gesù rende ogni persona partecipe dello stesso amore trinitario, frutto genuino del suo patire, morire e glorioso. Nella Chiesa la Trinità vicinissima a ogni persona è spalancata, partecipabile ed abitabile. La Chiesa ci comunica la stessa vita trinitaria: "C'è perciò una certa comunicazione tra l'uomo e Dio in quanto Dio ci comunica la sua beatitudine. Su questa comunicazione si deve fondare qualche amicizia. Su questa comunicazione dice la Prima Lettera ai Corinzi: "Fedele è Dio, grazie al quale siete chiamati nella comunione con il suo Figlio." … Perciò è evidente che la carità sia una certa amicizia tra l'uomo e Dio"
(27)
Nella Chiesa diventiamo amici di Dio e ogni famiglia è resa partecipe dell'Origine del proprio modo di amare.

Ordine della carità

Effetti dell'amore: gioia, pace e misericordia
Beneficenza e correzione fraterna

Vizi opposti
Odio contro la dilezione
Accidia e invidia contro gioia
Discordia e scisma contro la pace
Offesa e scandalo contro la beneficenza e la correzione fraterna
Guerra, rivolta

Duplice precetto della carità

Il dono della sapienza

Domande per la riflessione:

Quale ruolo ha l'azione amare nella mia vita? Quali sono per le caratteristiche principali dell'amore? Con quali aspetti elencati dell'innamoramento concordo e quali aggiungerei o toglierei?

In che modo posso costatare nella mia vita di coppia e di famiglia la necessità di ritrovarsi nell'altro?

Riesco a immaginarmi Dio Amore? Come cambia la mia vita alla luce di questa verità della rivelazione? Cosa vuole dire per me essere partecipe del modo di amare di Dio?


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