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Conversazione 12/03/2016

Conversazioni 2015/2016

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12 marzo 2016

Abitare la civiltà digitale del benessere: con quale famiglia?


L'Adolescente: la novità per la famiglia.


La centralità della relazione con sè del genitore in vista dell'adolescenza dei propri figli.

La nuova finalità del progetto familiare - il figlio adolescente - evidenzia bene quanto anche nell’educazione la relazione con se stessi sia fondante e fecondo. L’adolescenza di fatto è la persona che è costretta a trovare una relazione diretta con se stesso, con il suo corpo, con il suo spazio, con il suo tempo, con le sue caratteristiche nascenti, con i suoi interessi, con le sue inclinazioni, con il suo essere maschile o femminile, con i suoi disagi e le sue confusioni ecc..
Lui sperimenta in prima persona e per la prima volta che “la difficoltà a vivere le relazioni è determinata dalla difficoltà a riconoscersi come «donati a se stessi».
Se i genitori hanno una ricca e libera relazione con se stessi desiderano per i loro figli l’esperienza dell’adolescenza. Se la loro percezione positiva dipende da come si comporta il figlio avranno paura dell’adolescenza del figlio perché percepiscono se stessi alla mercé del figlio.
“Il primato della relazione, il recupero del ruolo fondamentale della coscienza e dell’interiorità nella costruzione dell’identità della persona umana, la necessità di ripensare i percorsi pedagogici come pure la formazione degli adulti, divengono oggi priorità ineludibili.”

Gesù risorto: creatore e primo promotore ed educatore dei propri figli

La coppia è chiamata a considerare tutto il proprio progetto educativo come una collaborazione con Cristo risorto-crocifisso. Di fatto è lui a donare l’uno all’altro nell’intimità coniugale ed con lui collaborano nella creazione del loro figlio.
Il figlio perciò è di fatto prima di tutto creatura di Cristo risorto. I coniugi cristiani nell’eucaristia partecipano all’intelligenze e all’amore divino-umano che Gesù nutre per i propri figli. Lui immerge costantemente i genitori nella sua vicinanza nei loro confronti.
Il genitore cristiano vive la relazione, la crescita con i propri figli da una posizione del tutto particolare: dalla vicinanza che Gesù stesso ha al loro figlio, cioè da lì dove lui comunica loro la loro vita. Gesù vuole donare ai genitori tutto la sua sapienza e il suo amore per ogni fase della crescita dei figli.
Il colloquio familiare sia del genitore sia della coppia genitoriale con Gesù sulla vita dei figli può aiutare i coniugi a prenderne sempre più coscienza. E’ lui stesso a rivelare la centralità e il mistero più intimo dell’adolescenza quando fa sperimentare i dolori infernali del suo comportamento adolescenziale ai suoi genitori all’età di dodici anni (scuola media!!) a Gerusalemme.
“Non sapete che devo essere in ciò che è del Padre mio?” Tradotto: vi chiedo di prendere coscienza che il mio mistero più profondo è ricevere della mia vita dal mio Padre. Ecco il mistero abissale dell’adolescenza: la confusa e graduale scoperta che io sono donato a me da parte di Dio in persona!

Per la riflessione:
 
  • Come ricordo la mia adolescenza? Quali sono le caratteristiche positive che mi sono rimaste impresse e come le ho realizzate nella mia vita?
  • In che modo il nostro innamoramento ha evidenziato le mie caratteristiche personali e come le coltiviamo?
  • Come viviamo o desideriamo l’adolescenza dei nostri figli?
  • Quali sono secondo me e secondo la nostra coppia i significati dell’adolescenza?
  • In che modo la cresima potrebbe influire sull’esperienza dell’adolescenza?


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