Conversazione 13/06/2009 - cpfconsultoriosassari.it

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Conversazione 13/06/2009

Conversazioni 2008/2009

 

13 Giugno 2009
Economia e Politica come promozione della dignità della persona umana.

La coppia-famiglia come esperienza originale di politica e economia

Nella famiglia si avvertono con particolare intensità tutti gli sviluppi e cambiamenti economici e politici.
La famiglia è il primo oggetto-soggetto consumatore nella società: se facessimo un'analisi dei prodotti pubblicitari che in una giornata vengono presentati negli stacchi pubblicitari televisivi potremmo ricostruire i bisogni reali e artificiali delle tre generazioni che caratterizzano la vita di ogni famiglia: dai pannolini, ai giocatoli per bambini, ai cd per adolescenti, i profumi della donna adulta, il dopo barba del uomo attraente sino alla colla che fissa la dentiera dei nonni.
Altrettanto risentono le famiglie in modo particolare dei cambiamenti politici che ormai sono legati strettamente agli sviluppi economici. L'aumento delle tasse, del prezzo del gas, della luce, il poter lavorare con una certa sicurezza sono tutti fattori politici di cui la famiglia è fortemente condizionata o perché ne viene danneggiata e perché ne viene promossa.
Ma la famiglia non è solo oggetto dell'attenzione economica e politica, è la comunità che offre a ogni persona la prima esperienza di amministrazione economica e politica.
Ogni bambino vede, ascolta le prime decisioni politiche ed economiche dalla bocca dei suoi genitori. La realizzazione del bene comune della famiglia richiede grande abilità politica ed economica da parte dei due coniugi. Siamo di fronte alla politica e all'economia, alla legge-amministrazione della casa, nella sua condizione più originale e più immediata.
Nella famiglia rifulge più che in ogni altra istituzione il significato originale della politica e dell'economia. Ogni decisione o non decisione in relazione al come si distribuisce il tempo quotidiano o settimanale ha delle implicazioni immediate per la possibilità di realizzazione e di personalizzazione delle persone familiari coinvolte.
Le liti tra partiti nel parlamento trovano il loro archetipo nella lite tra moglie e marito che non riescono a trovare un consenso riguardo a una decisione da prendere o una misura da attuare.
Se in coppia si litiga riguardo l'acquisto di una macchina in parlamento si litiga sull'acquisto dei caccia per l'esercito.  
Se tra i genitori ci si confronta riguardo l'orario di rientro per il figlio adolescente in parlamento si discute sul maestro unico … sono sempre tematiche pedagogiche analoghe con estensioni diverse. Altrettanto si può discutere sulla spesa massima mensile in coppia come il governo dibatte sulla spesa massima statale annuale.
Politica e economia sono perciò due aspetti fondamentali della vita familiare e di ogni società. Si possono arricchire reciprocamente. I coniugi potrebbero imparare dai politici ed economisti di prendere più sul serio la loro politica ed economia familiare e i politici ed economistti potrebbero apprendere dalle famiglie, dal loro proprio essere coniugi e genitori, la finalità personalizzante ed umanizzante della politica e dell'economia. Gaudium e Spes guida in questa direzione illuminante e liberante la riflessione sulla vita economica e politica.
I principi enunciati in questi capitoli oggi hanno ancora maggiore importanza in quanto la digitalizzazione della nostra società ci porta sempre di più in una civiltà della vicinanza virtuale. TV Internet e cellulari ci portano tutto il mondo e tutti nostri conoscenti su uno schermo davanti a noi. Ho letteralmente tutto il mondo in mano se uso un cellulare collegato a internet.
Questa "prossimità virtuale" (Bauman Z.) crescente richiede una sempre maggiore chiarezza su come istaurare e educare le nuove relazioni di vicinanza. Di nuovo rifulge la famiglia come comunità di vicinanza per eccellenza dalla quale si possono apprendere le caratteristiche indispensabili per la riuscita di una vicinanza personalizzante di cui l'attuazione digitale della vicinanza virtuale ha estremamente bisogno. Conviene appropriarsi del significato originale di "digitale" che viene da digitus dito.
Gi oggetti digitali sono tutti sottomessi al dito dell'uomo attraverso il quale li accende e li spegne. Ogni oggetto ha il diritto di essere riconosciuto e trattato in questo modo che fonda e attua il dominio della persona sullo strumento digitale. Apprendere questa verità digitale e attuarla è di vitale importanza per la realizzazione di una civiltà digitale della vicinanza in cui la prossimità virtuale viene messa al servizio della costruzione della vicinanza reale e personalizzante.

"Anche nella vita economico-sociale sono da tenere in massimo rilievo e da promuovere la dignità della persona umana, la sua vocazione integrale e il bene dell'intera società. L'uomo infatti è l'autore, il centro e il fine di tutta la vita economico-sociale." (GS 63)
Questa affermazione lapidare che apre la riflessione del Concilio sul significato della vita economica è di una potenza rivoluzionaria straordinaria. L'espressione "L'uomo infatti è l'autore, il centro e il fine di tutta la vita economico-sociale" è la fedele applicazione del principio sociale di fondo della dottrina sociale ecclesiale che "la persona è principio, fondamento e fine di ogni istituzione umana" che abbiamo visto e commentato sopra.
Questo principio è la dichiarazione della centralità del fenomeno famiglia come chiave di interpretazione di tutta la società per che in essa prima di tutto e in modo fondante l'uomo impara a percepire come "autore, centro e fine" di un'istituzione che è la stessa famiglia, caratterizzata come comunione di persone. In essa sperimenta l'istituzione stabile come condizione di realizzabilità della sua vita.
Cresce perciò nell'esperienza e nella fiducia che un'istituzione realizzata come comunione di persone può essere la modalità della sua propria crescita e conseguente felicità.
Come nella famiglia si è continuamente chiamati a realizzare la sintesi tra la promozione della dignità di ogni singolo membro, dall'embrione fino al nonno in stato vegetativo, la sua vocazione integrale e il bene di tutta la famiglia così nella società si deve tendere alla realizzazione di questo triplice equilibrio.

"Tuttavia non mancano motivi di preoccupazione.
Molti uomini, soprattutto nelle regioni economicamente sviluppate, appaiono quasi unicamente retti dalle esigenze dell'economia, cosicché quasi tutta la loro vita personale e sociale viene permeata da una mentalità economicistica, e ciò si diffonde sia nei paesi ad economia collettivistica che negli altri." (Gs 63)

Molte persone della nostra civiltà occidentale sembrano affetti dalla sindrome consumista (Bauman Z.).
Si tratta di una mentalità plasmata sulle esigenze economiche di un paese. Mi penso, mi voglio e mi sento realizzato nella misura in cui consumo sempre più prodotti che l'iniziazione mediatica mi propone quotidianamente come articoli da consumare che garantiscono la mia appartenenza a una società moderna virtuale con una corrispondente percezione virtuale di un'identità cool che "tocca già il domani".
Il detto "chi si ferma è perduto" si trasforma in "chi non consuma è perduto", cioè scollegato, obsoleto e scaduto out. La percezione di sé è perciò teleguidato e in mano di coloro che miscelano il palinsesto quotidiano.
Conviene perciò inserirsi nelle strutture che presiedono a questi processi che formano l'identità personale del cittadino come l'economia e le sue due fedeli ancelle, la politica e i media.
"Perciò sono da favorire il progresso tecnico, lo spirito di innovazione, la creazione di nuove imprese e il loro ampliamento, l'adattamento nei metodi dell'attività produttiva e dello sforzo sostenuto da tutti quelli che partecipano alla produzione, in una parola tutto ciò che possa contribuire a questo sviluppo.
Ma il fine ultimo e fondamentale di tale sviluppo non consiste nel solo aumento dei beni prodotti, né nella sola ricerca del profitto o del predominio economico, bensì nel servizio dell'uomo: dell'uomo integralmente considerato, tenendo cioè conto della gerarchia dei suoi bisogni materiali e delle esigenze della sua vita intellettuale, morale, spirituale e religiosa; di ogni uomo, diciamo, e di ogni gruppo umano, di qualsiasi razza o continente. (GS 64)

L'acquisizione di questa consapevolezza gerarchica e sinfonica dei livelli materiali, intellettuali, morali, spirituali e religiosi richiede un'interpretazione dei fenomeni della società che si può chiamare un "pensare complesso" (Edgar Morin), vale a dire di cogliere nella molteplicità dei vari fenomeni della nostra civiltà ciò che tutto unisce: la stessa persona umana.
La famiglia rifulge in questo contesto delle infinite diversità che entrano in essa attraverso la crescente digitalizzazione perché é in grado da soggetto unificatore nella distinzione. I suoi orari quotidiani, i suoi momenti regolari di incontro, di comunione, di gioco e di racconto garantiscono ai suoi membri la crescnte percezione della ricchezza della vita umana e lle modalità di personalizzarla sempre di più.
In relazione all'economia e il modello di vita corrispondente che cercano di diffondere i suo inviati implica questa personalizzazione familiare soprattutto anche l'acquisizione di una capacità particolare:
Lo sviluppo economico deve rimanere sotto il controllo dell'uomo.
Non deve essere abbandonato all'arbitrio di pochi uomini o gruppi che abbiano in mano un eccessivo potere economico, né della sola comunità politica, né di alcune nazioni più potenti.
Conviene, al contrario, che il maggior numero possibile di uomini, a tutti i livelli e, quando si tratta dei rapporti internazionali, tutte le nazioni possano partecipare attivamente al suo orientamento.(GS 65)
La vita economica che caratterizza profondamente le nostre famiglie ha una sempre crescente comune caratteristica: si digitalizza. Si attua attraverso oggetti che si accendono e si spengono con il dito, digitus.
E' di fondamentale importanza ricordare questa caratteristica degli oggetti digitali che implica un loro impiego limitato nel tempo (on e off!!!) sotto il dominio assoluto del mio dito.
Questa caratteristica "digitale" della teconologizzazione dalla quale la crescita economica ormai dipende è al servizio della personalizzazione della vita personale, familiare e sociale.
Ogni tipo di dominio del digitale sull'umano con implicita dipendenza delle persone dagli oggetti digitali (Tele-, internet-, cellulare dipendenza, ecc.) garantisce la crescita economica ma implica il sacrificio graduale della dignità e della libertà umana e l'alienazione della società intera in spazio digitale ostile e freddo all'umano vivere.
I coniugi sono invitati a prendere coscienza di queste caratteristiche della nostra civiltà della vicinanza e sono chiamati a impostare la loro vita quotidiana in modo tale che la padronanza del virtuale si attui a favore della crescita reale delle loro persone, della loro relazione di quella dei loro figli. La massiccia iniziazione alla vita digitale alla quale i bambini vengono sottoposti richiede una nuova impostazione pedagogica da parte dei genitori.
Si ricordino, d'altra parte, tutti i cittadini che essi hanno il diritto e il dovere--e il potere civile lo deve riconoscere loro--di contribuire secondo le loro capacità al progresso della loro propria comunità. (GS65)
Inizia proprio nella famiglia questa collaborazione al progresso della nostra società attraverso una mentalità personalizzante e umanizzante che sa di essere all'origine dell'economia e del progresso scientifico e perciò capace di determinare il suo influsso nella propria vita personale e coniugale e familiare.
Tale progresso si può solo attuare attraverso una nuova presa coscienza dell'importanza di una politica ed economia forti dello spazio e del tempo. Se la coppia non si prende consapevolmente cura di come amministrare e donarsi reciprocamente lo spazio e il tempo che ogni giorno e ogni settimana offre alla famiglia sarà facilmente preda della programmazione collettiva giornaliero e settimanale come la nostra società la propone.

CAPITOLO VIII - LA VITA DELLA COMUNITÀ POLITICA

La vita pubblica contemporanea.
Le recenti elezioni politiche europee mettono in evidenza che più della metà degli europei o non è interessata all'Europa come comunità politica o non si ritrova nei partiti che si sono presentati alle elezioni.
Quando nomino in una predica o in una relazione i nomi dei nostri politici le persone presenti normalmente si mettono a sorridere o a ridere. Perché?
Pare che i politici siano tutt'altro che onorevoli. Da dove attingiamo le nostre notizie sui politici? Dai mas media. Pochi di noi conoscono veramente un politico in modo personale. Le nostre conoscenze e le nostre relazioni con i politici sono tutti tele e giornali guidati. Consiglierei di ascoltare e di vedere i dibattiti parlamentari a radio radicale e rai parlamento oppure a leggere un numero di "Vita italiana" organo ufficiale del governo italiano per rendersi conto in che cosa consista veramente il lavoro di un politico.
Da una coscienza più viva della dignità umana sorge, in diverse regioni del mondo, lo sforzo di instaurare un ordine politico-giuridico nel quale siano meglio tutelati nella vita pubblica i diritti della persona: ad esempio, il diritto di liberamente riunirsi, associarsi, esprimere le proprie opinioni e professare la religione in privato e in pubblico.
La tutela, infatti dei diritti della persona è condizione necessaria perché i cittadini, individualmente o in gruppo, possano partecipare attivamente alla vita e al governo della cosa pubblica. Assieme al progresso culturale, economico e sociale, si rafforza in molti il desiderio di assumere maggiori responsabilità nell'organizzare la vita della comunità politica.
Nella coscienza di molti aumenta la preoccupazione di salvaguardare i diritti delle minoranze di una nazione, senza che queste dimentichino il loro dovere verso la comunità politica. (GS 73)
Il nostro documento offre una visione alternativa della politica. Presenta in un'ottica storica che apprezza lo sviluppo della comunità politica la preziosità dello stato di diritto che si fa garante e attuatore dei diritti dei cittadini.
"Per instaurare una vita politica veramente umana non c'è niente di meglio che coltivare il senso interiore della giustizia, dell'amore e del servizio al bene comune e rafforzare le convinzioni fondamentali sulla vera natura della comunità politica e sul fine, sul buon esercizio e sui limiti di competenza dell'autorità pubblica." (GS 73)

Natura e fine della comunità politica.
"Gli uomini, le famiglie e i diversi gruppi che formano la comunità civile sono consapevoli di non essere in grado, da soli, di costruire una vita capace di rispondere pienamente alle esigenze della natura umana e avvertono la necessità di una comunità più ampia, nella quale tutti rechino quotidianamente il contributo delle proprie capacità, allo scopo di raggiungere sempre meglio il bene comune. Per questo essi costituiscono, secondo vari tipi istituzionali, una comunità politica.
La comunità politica esiste dunque in funzione di quel bene comune, nel quale essa trova significato e piena giustificazione e che costituisce la base originaria del suo diritto all'esistenza." (GS 74)

"Il bene comune si concreta nell'insieme di quelle condizioni di vita sociale che consentono e facilitano agli esseri umani, alle famiglie e alle associazioni il conseguimento più pieno della loro perfezione."(GS 74)

Collaborazione di tutti alla vita pubblica.
È pienamente conforme alla natura umana che si trovino strutture giuridico-politiche che sempre meglio offrano a tutti i cittadini, senza alcuna discriminazione, la possibilità effettiva di partecipare liberamente e attivamente sia alla elaborazione dei fondamenti giuridici della comunità politica, sia al governo degli affari pubblici, sia alla determinazione del campo d'azione e dei limiti dei differenti organismi, sia alla elezione dei governanti. Si ricordino perciò tutti i cittadini del diritto, che è anche dovere, di usare del proprio libero voto per la promozione del bene comune.
La Chiesa stima degna di lode e di considerazione l'opera di coloro che, per servire gli uomini, si dedicano al bene della cosa pubblica e assumono il peso delle relative responsabilità. (GS 75)


Affinché la collaborazione di cittadini responsabili possa ottenere felici risultati nella vita politica quotidiana, si richiede un ordinamento giuridico positivo, che organizzi una opportuna ripartizione delle funzioni e degli organi del potere, insieme ad una protezione efficace dei diritti, indipendente da chiunque. I diritti delle persone, delle famiglie e dei gruppi e il loro esercizio devono essere riconosciuti, rispettati e promossi non meno dei doveri ai quali ogni cittadino è tenuto.
Tra questi ultimi non sarà inutile ricordare il dovere di apportare allo Stato i servizi, materiali e personali, richiesti dal bene comune. Si guardino i governanti dall'ostacolare i gruppi familiari, sociali o culturali, i corpi o istituti intermedi, né li privino delle loro legittime ed efficaci attività, che al contrario devono volentieri e ordinatamente favorire. Quanto ai cittadini, individualmente o in gruppo, evitino di attribuire un potere eccessivo all'autorità pubblica, né chiedano inopportunamente ad essa troppi servizi e troppi vantaggi, col rischio di diminuire così la responsabilità delle persone, delle famiglie e dei gruppi sociali. (GS 75)
I cittadini coltivino con magnanimità e lealtà l'amore verso la patria, ma senza grettezza di spirito, cioè in modo tale da prendere anche contemporaneamente in considerazione il bene di tutta la famiglia umana, di tutte le razze, popoli e nazioni, che sono unite da innumerevoli legami. Tutti i cristiani devono prendere coscienza della propria speciale vocazione nella comunità politica; essi devono essere d'esempio, sviluppando in se stessi il senso della responsabilità e la dedizione al bene comune, così da mostrare con i fatti come possano armonizzarsi l'autorità e la libertà, l'iniziativa personale e la solidarietà di tutto il corpo sociale, la opportuna unità e la proficua diversità. In ciò che concerne l'organizzazione delle cose terrene, devono ammettere la legittima molteplicità e diversità delle opzioni temporali e rispettare i cittadini che, anche in gruppo, difendono in maniera onesta il loro punto di vista.(GS 75)


"I partiti devono promuovere ciò che, a loro parere, è richiesto dal bene comune; mai però è lecito anteporre il proprio interesse a tale bene. Bisogna curare assiduamente la educazione civica e politica, oggi particolarmente necessaria, sia per l'insieme del popolo, sia soprattutto per i giovani, affinché tutti i cittadini possano svolgere il loro ruolo nella vita della comunità politica.
Coloro che sono o possono diventare idonei per l'esercizio dell'arte politica, così difficile, ma insieme così nobile vi si preparino e si preoccupino di esercitarla senza badare al proprio interesse e a vantaggi materiali. Agiscono con integrità e saggezza contro l'ingiustizia e l'oppressione, l'assolutismo e l'intolleranza d'un solo uomo e d'un solo partito politico; si prodighino con sincerità ed equità al servizio di tutti, anzi con l'amore e la fortezza richiesti dalla vita politica." (GS 75)


La comunità politica e la Chiesa.
È di grande importanza, soprattutto in una società pluralista, che si abbia una giusta visione dei rapporti tra la comunità politica e la Chiesa e che si faccia una chiara distinzione tra le azioni che i fedeli, individualmente o in gruppo, compiono in proprio nome, come cittadini, guidati dalla loro coscienza cristiana, e le azioni che essi compiono in nome della Chiesa in comunione con i loro pastori. La Chiesa che, in ragione del suo ufficio e della sua competenza, in nessuna maniera si confonde con la comunità politica e non è legata ad alcun sistema politico, è insieme il segno e la salvaguardia del carattere trascendente della persona umana.

Per la riflessione:

Quale idea ho dell'economia? Come attuo la nostra economia coniugale e familiare?

In che modo riesco a integrare la crescente digitalizzazione (TV; Internet, Cellulare,..) nella crescita personale e familiare? Come mi rende il progresso la mia vita più abitabile?

Quale è il mio atteggiamento di fronte ala politica?
Conosco i programmi dei diversi partiti politici?
Ho una mia interpretazione del significato della politica?
Come vedo la relazione tra Chiesa e politica?

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