Conversazione 13/06/2015
Conversazioni 2014/2015
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13 giugno 2015
“IO SONO GAUDIUM ET SPES” (GIOVANNI PAOLO II SULLA FAMIGLIA)
LA DIGNITÀ ATTUALE DELLA FAMIGLIA UMANA - CATECHESI SU GAUDIUM ET SPES
"Famiglia e Vita Economico-Sociale"
“Chiunque promuove la comunità umana nell'ordine della famiglia (GS 47-52), della cultura (GS 53-62), della vita economica e sociale (GS 63-72), come pure della politica (GS 73-76), sia nazionale che internazionale (GS 77-93), porta anche non poco aiuto, secondo il disegno di Dio, alla comunità della Chiesa, nella misura in cui questa dipende da fattori esterni.” (GS 44)
In che modo la comunità umana – la famiglia umana - è stata promossa
nell’ordine della vita economica e sociale?
Per quanto possa suonare strano: i soldi guadagnati dalla generazione che ha lavorato dal 1950 al 1970 hanno completamente trasformato la comunità umana e perciò le famiglie che le compongono.
Grazie principalmente allo sviluppo economico nell’età d’oro (boom economico) del XX secolo l’Europa da una società di sopravvivenza di massa si è trasformata in una società di benessere di massa con implicazioni grandiose per vita familiare con la liberazione della vita personale, emotiva, sessuale, d’amore, dei sensi della vita, della libera scelta del partner e della vita professionale accompagnato da un profondo disagio di fronte alle nuove libertà e aspetti liberati della vita fin’ora sconosciuti.
La stessa economia ha perciò il diritto di essere arricchita dagli effetti benefici che ha causato alla famiglia umana e alle famiglie umane. Il Concilio in modo straordinario né evidenzia alcuni aspetti centrali che permettono a leggere la vita economica a favore della realizzazione della persona, come manifestazione dell’agire del Risorto nella storia, offre modalità per contribuire alla sua realizzazione umanizzante e personalizzante e evidenzia le gravi ingiustizie e rischi.
Temi:
63. La vita economica e alcuni aspetti caratteristici contemporanei
Sezione 1: Sviluppo economico
64. Lo sviluppo economico a servizio dell'uomo
65. Lo sviluppo economico sotto il controllo dell'uomo
66. Ingenti disparità economico-sociali da far scomparire
Sezione 2: Alcuni principi relativi all'insieme della vita economico-sociale
67. Lavoro, condizione di lavoro e tempo libero
68. Partecipazione nell'impresa e nell'indirizzo economico generale; conflitti di lavoro
69. I beni della terra e loro destinazione a tutti gli uomini
70. Investimenti e moneta
71. Accesso alla proprietà e dominio privato dei beni; problemi dei latifondi
72. L'attività economico-sociale e il regno di Cristo
“GS 63. La vita economica e alcuni aspetti caratteristici contemporanei
Anche nella vita economico-sociale sono da tenere in massimo rilievo e da promuovere la dignità della persona umana, la sua vocazione integrale e il bene dell'intera società. L'uomo infatti è l'autore, il centro e il fine di tutta la vita economico-sociale.
L'economia contemporanea, come ogni altro campo della vita sociale, è caratterizzata da:
1) un dominio crescente dell'uomo sulla natura,
2) dalla moltiplicazione
3) dalla intensificazione dei rapporti
4) dalla interdipendenza tra cittadini, gruppi e popoli
5) da un più intenso intervento dei pubblici poteri.
Nello stesso tempo, il progresso nella efficienza produttiva e nella migliore organizzazione degli scambi e servizi hanno reso l'economia strumento adatto a meglio soddisfare i bisogni accresciuti della famiglia umana.
Motivi di preoccupazione:
1) Molti uomini, quasi unicamente retti dalle esigenze dell'economia, cosicché quasi tutta la loro vita personale e sociale viene permeata da una mentalità economicistica, e ciò si diffonde sia nei paesi ad economia collettivistica che negli altri.
2) In un tempo in cui lo sviluppo della vita economica, orientata e coordinata in una maniera razionale e umana, potrebbe permettere una attenuazione delle disparità sociali, troppo spesso essa si tramuta in una causa del loro aggravamento o, in alcuni luoghi, perfino nel regresso delle condizioni sociali dei deboli e nel disprezzo dei poveri. Mentre folle immense mancano dello stretto necessario, alcuni, anche nei paesi meno sviluppati, vivono nell'opulenza o dissipano i beni. Il lusso si accompagna alla miseria.
3) E, mentre pochi uomini dispongono di un assai ampio potere di decisione, molti
mancano quasi totalmente della possibilità di agire di propria iniziativa o sotto la propria responsabilità, spesso permanendo in condizioni di vita e di lavoro indegne di una persona umana.
4) Simili squilibri economici e sociali si avvertono tra l'agricoltura, l'industria e il settore dei servizi,
5) come pure tra le diverse regioni di uno stesso paese. Una contrapposizione, che può mettere in pericolo la pace del mondo intero,
6) si fa ogni giorno più grave tra le nazioni economicamente più progredite e le altre.
Gli uomini del nostro tempo reagiscono con coscienza sempre più sensibile di fronte a tali disparità: essi sono profondamente convinti che le più ampie possibilità tecniche ed economiche, proprie del mondo contemporaneo, potrebbero e dovrebbero correggere questo funesto stato di cose.
Ma per questo si richiedono molte riforme nelle strutture della vita economico-sociale; è necessario anche da parte di tutti un mutamento di mentalità e di abitudini di vita.
In vista di ciò la Chiesa, lungo lo svolgersi della storia, ha formulato nella luce del Vangelo e, soprattutto in questi ultimi tempi, ha largamente insegnato i principi di giustizia e di equità richiesti dalla retta ragione umana e validi sia per la vita individuale o sociale che per la vita internazionale. Il sacro Concilio, tenuto conto delle caratteristiche del tempo presente, intende riconfermare tali principi e formulare alcuni orientamenti, con particolare riguardo alle esigenze dello sviluppo economico.
Sezione 1: Sviluppo economico
64. Lo sviluppo economico a servizio dell'uomo
Oggi più che mai, per far fronte all'aumento della popolazione e per rispondere alle crescenti aspirazioni del genere umano, giustamente si tende ad incrementare la produzione di beni nell'agricoltura e nell'industria e la prestazione dei servizi. Perciò sono da favorire il progresso tecnico, lo spirito di innovazione, la creazione di nuove imprese e il loro ampliamento, l'adattamento nei metodi dell'attività produttiva e dello sforzo sostenuto da tutti quelli che partecipano alla produzione, in una parola tutto ciò che possa contribuire a questo sviluppo.
Ma il fine ultimo e fondamentale di tale sviluppo non consiste nel solo aumento dei beni prodotti, né nella sola ricerca del profitto o del predominio economico, bensì nel servizio dell'uomo: dell'uomo integralmente considerato, tenendo cioè conto della gerarchia dei suoi bisogni materiali e delle esigenze della sua vita intellettuale, morale, spirituale e religiosa; di ogni uomo, diciamo, e di ogni gruppo umano, di qualsiasi razza o continente.
Pertanto l'attività economica deve essere condotta secondo le leggi e i metodi propri dell'economia, ma nell'ambito dell'ordine morale, in modo che così risponda al disegno di Dio sull'uomo.
65. Lo sviluppo economico sotto il controllo dell'uomo
Lo sviluppo economico deve rimanere sotto il controllo dell'uomo. Non deve essere abbandonato all'arbitrio di pochi uomini o gruppi che abbiano in mano un eccessivo potere economico, né della sola comunità politica, né di alcune nazioni più potenti.
66. Ingenti disparità economico-sociali da far scomparire
Per rispondere alle esigenze della giustizia e dell'equità, occorre impegnarsi con ogni sforzo affinché, nel rispetto dei diritti personali e dell'indole propria di ciascun popolo, siano rimosse il più rapidamente possibile le ingenti disparità economiche che portano con sé discriminazioni nei diritti individuali e nelle condizioni sociali quali oggi si verificano e spesso si aggravano.
Similmente, in molte zone, tenendo presenti le particolari difficoltà del settore agricolo quanto alla produzione e alla commercializzazione dei beni, gli addetti all'agricoltura vanno sostenuti per aumentare la produzione e garantirne la vendita, nonché per la realizzazione delle trasformazioni e innovazioni necessarie, come pure per raggiungere un livello equo di reddito; altrimenti rimarranno, come spesso avviene, in condizioni sociali di inferiorità. Da parte loro gli agricoltori, soprattutto i giovani, si impegnino con amore a migliorare la loro competenza professionale, senza la quale non si dà sviluppo dell'agricoltura.
La giustizia e l'equità richiedono similmente che la mobilità assolutamente necessaria in una economia di sviluppo, sia regolata in modo da evitare che la vita dei singoli e delle loro famiglie si faccia incerta e precaria.
Per quanto riguarda i lavoratori che, provenendo da altre nazioni o regioni, concorrono con il loro lavoro allo sviluppo economico di un popolo o di una zona, è da eliminare accuratamente ogni discriminazione nelle condizioni di rimunerazione o di lavoro. Inoltre tutti e in primo luogo i poteri pubblici, devono trattarli come persone, e non semplicemente come puri strumenti di produzione; devono aiutarli perché possano accogliere presso di sé le loro famiglie e procurarsi un alloggio decoroso, nonché favorire la loro integrazione nella vita sociale del popolo o della regione che li accoglie. Si creino tuttavia nella misura del possibile, posti di lavoro nelle regioni stesse d'origine .
Sezione 2: Alcuni principi relativi all'insieme della vita economico-sociale
67. Lavoro, condizione di lavoro e tempo libero
Il lavoro umano, con cui si producono e si scambiano beni o si prestano servizi economici, è di valore superiore agli altri elementi della vita economica, poiché questi hanno solo valore di strumento.
Tale lavoro, infatti, sia svolto in forma indipendente sia per contratto con un imprenditore, procede direttamente dalla persona, la quale imprime nella natura quasi il suo sigillo e la sottomette alla sua volontà. Con il lavoro, 1)l'uomo provvede abitualmente al sostentamento proprio e 2)dei suoi familiari, 3)comunica con gli altri, 4)rende un servizio agli uomini suoi fratelli e può 5)praticare una vera carità e 6)collaborare attivamente al completamento della divina creazione. Ancor più: sappiamo per fede che l'uomo, offrendo a Dio il proprio lavoro, 7)si associa all'opera stessa redentiva di Cristo, il quale ha conferito al lavoro una elevatissima dignità, lavorando con le proprie mani a Nazareth.
Di qui(!) discendono, per ciascun uomo, il dovere di lavorare fedelmente, come pure il diritto al lavoro. Corrispondentemente (!) è compito della società, in rapporto alle condizioni in essa esistenti, aiutare da parte sua i cittadini a trovare sufficiente occupazione.
68. Partecipazione nell'impresa e nell'indirizzo economico generale; conflitti di lavoro
Nelle imprese economiche si uniscono delle persone, cioè uomini liberi ed autonomi (!), creati ad immagine di Dio (!). Perciò, prendendo in considerazione le funzioni di ciascuno - sia proprietari, sia imprenditori, sia dirigenti, sia operai - e salva la necessaria unità di direzione dell'impresa, va promossa, in forme da determinarsi in modo adeguato, la attiva partecipazione di tutti alla gestione dell'impresa.
Poiché, tuttavia, in molti casi non è più a livello dell'impresa, ma a livello superiore in istituzioni di ordine più elevato
Tra i diritti fondamentali della persona umana bisogna annoverare il diritto dei lavoratori di fondare liberamente proprie associazioni, che possano veramente rappresentarli e contribuire ad organizzare rettamente la vita economica, nonché il diritto di partecipare liberamente alle attività di tali associazioni senza incorrere nel rischio di rappresaglie.
Grazie a tale partecipazione organizzata, congiunta con una formazione economica e sociale crescente, andrà sempre più aumentando in tutti la coscienza della propria funzione e responsabilità: essi saranno così portati a sentirsi parte attiva, secondo le capacità e le attitudini di ciascuno, in tutta l'opera dello sviluppo economico e sociale e della realizzazione del bene comune universale.
Quale racconto del lavoro coltivo in me (da bambino, da adolescente, da giovane da adulto)?
69. I beni della terra e loro destinazione a tutti gli uomini
Dio ha destinato la terra e tutto quello che essa contiene all'uso di tutti gli uomini e di tutti i popoli, e pertanto i beni creati debbono essere partecipati equamente a tutti, secondo la regola della giustizia, inseparabile dalla carità, Pertanto, quali che siano le forme della proprietà, adattate alle legittime istituzioni dei popoli secondo circostanze diverse e mutevoli, si deve sempre tener conto di questa destinazione universale (!) dei beni.
L'uomo, usando di questi beni, deve considerare le cose esteriori che legittimamente possiede non solo come proprie, ma anche come comuni, nel senso che possano giovare non unicamente a lui ma anche agli altri. Del resto, a tutti gli uomini spetta il diritto di avere una parte di beni sufficienti a sé e alla propria famiglia.
70. Investimenti e moneta
Gli investimenti, da parte loro, devono contribuire ad assicurare possibilità di lavoro e reddito sufficiente tanto alla popolazione attiva di oggi, quanto a quella futura.
Tutti i responsabili di tali investimenti e della organizzazione della vita economica globale--sia singoli che gruppi o pubbliche autorità --devono aver presenti questi fini e mostrarsi consapevoli del loro grave obbligo: da una parte di vigilare affinché si provveda ai beni necessari richiesti per una vita decorosa sia dei singoli che di tutta la comunità; d'altra parte di prevedere le situazioni future e di assicurare il giusto equilibrio tra i bisogni attuali di consumo, sia individuale che collettivo, e le esigenze di investimenti per la generazione successiva.
71. Accesso alla proprietà e dominio privato dei beni; problemi dei latifondi
Poiché la proprietà e le altre forme di potere privato sui beni esteriori contribuiscono alla espressione della persona e danno occasione all'uomo di esercitare il suo responsabile apporto nella società e nella economia, è di grande interesse favorire l'accesso degli individui o dei gruppi ad un certo potere sui beni esterni.
La proprietà privata o un qualche potere sui beni esterni assicurano a ciascuno una zona indispensabile di autonomia personale e familiare e bisogna considerarli come un prolungamento della libertà umana. Infine, stimolando l'esercizio della responsabilità, essi costituiscono una delle condizioni delle libertà civili.
Le forme di tale potere o di tale proprietà sono oggi varie e vanno modificandosi sempre di più di giorno in giorno. Nonostante i fondi sociali, i diritti e i servizi garantiti dalla società, le forme di tale potere o di tale proprietà restano tuttavia una fonte non trascurabile di sicurezza.
Tutto ciò non va riferito soltanto alla proprietà dei beni materiali, ma altresì dei beni immateriali, come sono ad esempio le capacità professionali.
La legittimità della proprietà privata non è in contrasto con quella delle varie forme di proprietà pubblica.
Non è raro che coloro che sono assunti come lavoratori dipendenti dai proprietari di tali vasti possedimenti, ovvero coloro che ne coltivano una parte a titolo di locazione, ricevono un salario o altre forme di remunerazione indegne di un uomo, non dispongono di una abitazione decorosa o sono sfruttati da intermediari.
Mancando così ogni sicurezza, vivono in tale stato di dipendenza personale, che viene loro interdetta quasi ogni possibilità di iniziativa e di responsabilità e viene loro impedita ogni promozione culturale ed ogni partecipazione attiva nella vita sociale e politica. Si impongono pertanto, secondo le varie situazioni, delle riforme intese ad accrescere i redditi, a migliorare le condizioni di lavoro, ad aumentare la sicurezza dell'impiego e a favorire l'iniziativa personale; ed anche riforme che diano modo di distribuire le proprietà non sufficientemente coltivate a beneficio di coloro che siano capaci di farle fruttificare.
72. L'attività economico-sociale e il regno di Cristo
I cristiani che partecipano attivamente allo sviluppo economico-sociale contemporaneo e alla lotta per la giustizia e la carità siano convinti di poter contribuire molto alla prosperità del genere umano e alla pace del mondo. In tali attività, sia che agiscano come singoli, sia come associati, brillino per il loro esempio.
A tal fine è di grande importanza che, acquisite la competenza e l'esperienza assolutamente indispensabili, mentre svolgono le attività terrestri conservino una giusta gerarchia di valori, rimanendo fedeli a Cristo e al suo Vangelo, cosicché tutta la loro vita, individuale e sociale, sia compenetrata dello spirito delle beatitudini, specialmente dello spirito di povertà.
Chi segue fedelmente Cristo cerca anzitutto il regno di Dio e vi trova un più valido e puro più valido e puro amore per aiutare i suoi fratelli e per realizzare, con l'ispirazione della carità, le opere della giustizia.
Per la riflessione: Quale percezione personale ho dell’economia attuale? Come posso arricchire la mia memoria economica? In che senso si può amare l’economia e quali sono i suoi sensi cristiani? Quale concezione ho del denaro?