Conversazione 25/04/2009
25 Aprile 2009 - Cagliari
La RISURREZIONE come nuovo inizio dell'umanità.
Prendersi il tempo e lo spazio per pensare e contemplare l'evento più centrale della storia umana, la risurrezione di Gesù dai morti, è un'azione che qualifica immensamente la nostra vita personale ed è certamente collaborazione con la grazia di Cristo che soavemente ci spinge verso la conoscenza graduale e l'amore crescente del mistero della sua persona così singolare e così fondante per la nostra vita. Inoltre è azione molto gradita allo stesso Cristo: "Qualcuno pensa alla mia risurrezione, alla mia persona gloriosa. Qualcuno mi prende sul serio!"
Di fatto sono poche le persone che si occupano di Gesù risorto.
La vita cristiana cattolica quotidiana prescinde quasi del tutto dalla presenza e dall'azione del glorioso Gesù. In questo contesto rifulge in modo del tutto particolare l'usanza della Chiesa in Sardegna di celebrare la domenica della risurrezione S'Incontru tra Gesù risorto e la sua Madre nelle piazze delle città e paesi testimoniando così a tutti la grandezza di questo evento.
Invito ognuno a rendersi conto con grande gioia del dono immenso del quale ognuno/a si rende partecipe in questo momento e in questo luogo: prendere coscienza della realtà e della modalità della risurrezione di Gesù significa immergersi nell'evento più sconvolgente della storia umana. Questo luogo si presta particolarmente per questa azione trattandosi di un convento dei frati predicatori di cui unico motivo d'esistenza è la predicazione di Gesù risorto.
Queste pietre ci sussurrano perciò continuamente: Gesù è risorto!
Posso ora qui in questo luogo dire a Cristo risorto: "Voglio dedicare queste ore che trascorro in questo convento a una migliore conoscenza e un più profondo amore di te Gesù IN QUANTO RISORTO per avere una più chiara, più concreta e a una più profonda consapevolezza della tua personalità e delle implicazioni della tua risurrezione per la mia vita."
Di fatto conviene chiedere a Gesù di farsi vedere da Risorto, perché i racconti delle sue apparizioni fanno capire che se lui non si rivela come Risorto non può essere riconosciuto come tale (vedi Maria Maddalena, discepoli di Emmaus e gli stessi apostoli).
Vedremo il mistero della sua risurrezione "come nuovo inizio dell'umanità".
E' quanto esprime l'icona della discesa degli inferi che nella Chiesa ortodossa è la rappresentazione della risurrezione per eccellenza, l'anastasis. L'icona mette davanti agli occhi il Glorioso disceso negli Inferi nel momento in cui prende per mano Adamo ed Eva, l'antico inizio dell'umanità, e li unisce a sé e in sé l'uno con l'altro. Così risana la triplice rottura che il peccato originale ha causato: vale a dire la rottura della relazione con Dio, della relazione con l'altro e della relazione con se stesso.
Concentreremo la nostra attenzione in modo particolare sulla modalità mirabile, pasquale con la quale Gesù ha sanato queste ferite profonde dell'umanità, di ogni persona.
Faremo questa contemplazione graduale del Gesù risorto in tre momenti:
Gesù risorto in relazione alla mia persona
Gesù risorto in relazione alla nostra società
Gesù risorto vivo qui ed ora nell'Eucaristia
Risorgi mia effige, fatta a mia immagine
Siamo cristiani solo grazie alla risurrezione di Gesù. Senza la sua risurrezione nessuno di noi sarebbe battezzato, la Chiesa, le Chiese non esisterebbero. Noi non saremmo qui perché gli apostoli sarebbero tornati a casa loro e avrebbero ripreso la loro vita di prima.
Gesù risorto è il motivo storico dell'esistenza della Chiesa e del cristianesimo. Visto in questa luce storica ogni manifestazione della Chiesa, dal Papa fino alle cappelle nelle campagne e le croci sulle montagne, dai canti di chiesa fino alle immagini dei santi, dice prima di tutto: "Ci sono, ho significato perché Gesù è risorto e indico lo stesso Gesù risorto!"
Purtroppo tendiamo a guardare e a relazionarsi a questi effetti della risurrezione di Gesù senza ricordarci che queste manifestazioni prima di tutto conducono alla sua persona gloriosa. Anzi spesso priviamo questi segni e effetti della risurrezione della loro luce originale che è la luce del Risorto e senza la quale rimangono incomprensibili.
Urge perciò rivedere tutta la nostra vita cristiana, tutta la vita della Chiesa in tutte le sue manifestazioni e in tutte le sue realizzazioni come frutto e espressione di Gesù risorto.
A chi pensiamo quando pensiamo a Gesù? Con chi parliamo quando parliamo con Gesù? L'unico Gesù che ora esiste è Gesù risorto. Ovunque ci rivolgiamo a Gesù il nostro pensiero o la nostra parola giunge sempre agli orecchi e al cuore del Cristo risorto.
Gesù crocifisso, il Gesù storico, Gesù bambino è tutto riassunto e presente nel Gesù risorto.
E' proprio attraverso la sua persona gloriosa che ci vuole comunicare tutta la sua vita umana e divina.
E siccome Dio stesso è Gesù risorto ogni volta che ci rivogliamo a Dio sempre entriamo direttamente in relazione con Gesù risorto. Ogni ebreo, ogni musulmano, qualsiasi credente che si rivolge a Dio, si rivolge al volto glorioso di Gesù. Conviene allora aggiornare sia la nostra idea di Gesù sia la nostra idea di Dio: è sempre Gesù risorto!!!
La relazione personalissima e ricchissima di Gesù risorto con ogni persona umana
Facciamo fatica a riconoscere la presenza e l'operare di Gesù risorto nella nostra vita perché lo dissociamo da Dio. La Chiesa antica ha coniato un'espressione che ci aiuta a superare questo grave errore nei confronti di Gesù: Gesù è omoousious, è consostanziale al Padre e allo Spirito Santo.
Gesù ha la stessa sostanza divina, la stessa natura divina del Padre e dello Spirito Santo. E' totalmente Dio e totalmente uomo.
Nella sua stessa persona è onnipotente e ha la pelle glorioso. Mentre comunica l'essere a tutto l'universo batte il suo cuore glorioso e scorre il suo sangue trasfigurato nelle sue vene umane. Gesù è Dio che non smetterà mai più d'essere uomo.
Questa premessa incredibile ha delle implicazioni straordinarie per il rapporto che Gesù glorioso ha con ognuno di noi. In quanto Dio ci crea nel momento del nostro concepimento è lo stesso Gesù risorto che ci ha creato nel seno di nostro madre facendo lui, il Glorioso, collaborare i nostri genitori alla nostra creazione di cui lui è il primo responsabile e il principale realizzatore. Perché Gesù risorto comunica ai geni paterni e materni l'essere e li unisce all'anima bellissima nostra che esce dal suo cuore glorioso noi siamo noi, io sono io. Ogni essere umano è prima di tutto opera di Gesù risorto. In quanto creati da lui gli assomigliamo e da quando esistiamo ci sussurra con forza onnipotente: "Risorgi mia effige, fatta a mia immagine!"
Ma Gesù risorto non solo è il nostro creatore personalissimo che è più vicino a noi di quanto noi siamo vicini a noi stessi e conosce il nostro corpo e la nostra anima nei minimi dettagli essendone lui l'autore, lui in quanto Dio comunica a ognuno di noi in questo momento il nostro essere.
Lui, il Glorioso, ora mi fa esistere nella mia concretezza storica e quotidiana. Come pronuncia il nome di Maria di fronte alla sua tomba vuota così pronuncia continuamente il nostro nome, la nostra persona. Il Cristo glorioso ci dice il nostro essere come lo rivela il racconto della Creazione e il Prologo di san Giovanni. Da questa verità pasquale possiamo dedurre la dignità indistruttibile del nostro essere di anima e corpo e allo stesso momento la sua abitabilità piacevolissima.
Solo se curiamo bene la consapevolezza di queste due verità universali, validi per ogni persona umana, che Gesù risorto è il Creatore personale di ogni essere umano e che lui attualmente comunica a ogni persona il suo essere (cioè della persona umana) allora possiamo cogliere la grandezza della nostra vita cristiana e del ruolo della Chiesa nella storia umana. Se prescindiamo da queste due premesse degradiamo Gesù risorto a un personaggio straordinario della storia umana non senza un valore universale e assolutamente prioritario.
La Chiesa pura invenzione di Gesù risorto
Come accennato sopra la Chiesa storicamente esiste solo grazie alla risurrezione di Gesù. Ma lui non è solo la ragione storica della sua esistenza. L'identità e la vita della Chiesa dipende totalmente da Gesù risorto. Anzi possiamo dire la Chiesa esiste, è viva solo in quanto Gesù risorto agisce in essa. E' Gesù risorto il soggetto operante e il celebrante principale della Chiesa.
La Chiesa è la partecipazione alla sua stessa vita divina e umana. "Questa ha infatti la caratteristica di essere nello stesso tempo umana e divina, visibile ma dotata di realtà invisibili, fervente nell'azione e dedita alla contemplazione, presente nel mondo e tuttavia pellegrina; tutto questo in modo tale, però, che ciò che in essa è umano sia ordinato e subordinato al divino, il visibile all'invisibile, l'azione alla contemplazione, la realtà presente alla città futura, verso la quale siamo incamminati" (Concilio Vaticano II, Sulla Liturgia, 2).
La Chiesa partecipa e imita in questo modo la stessa vita di Gesù risorto.
A questo punto conviene rinfrescare la nostra consapevolezza sacramentale. Con una facilità micidiale banalizziamo i vari ministri dei sacramenti e consideriamo l'agire sacramentale opera di quel coniuge o di quel sacerdote o di quel vescovo o papa.
Distruggiamo con questo modo di pensare i ministri in noi quanto in realtà sta avvenendo: L'io sacramentale di ogni ministro è primo di tutto l'Io attualissimo e presentissimo di Gesù risorto: "Io, prendo come mio sposo, mia sposa, .."; Io ti battezzo …"; "Io ti ungo … cresima o unzione degli infermi "; "Io ti assolvo …"; fino alle ordinazioni diaconali, presbiterali e episcopali è sempre il Glorioso che agisce e attua una sua comunicazione di vita!
Tutto il suo agire culmina nella liturgia eucaristica nella quale si sentono le parole: " Prendete e mangiatene tutti. Questo è il mio corpo." Prendete e bevetene tutti Questo è il calice del mio sangue versato per voi e per tutti."
E' Cristo glorioso che dice attraverso la mente e la bocca del ministro la sua passione, la sua morte e la sua risurrezione a san Domenico a Cagliari, a sant'Agostino a Sassari a qualsiasi punto della terra per comunicarsi attraverso questa azione a ogni battezzato.
E' Gesù risorto che mi dona la moglie, il marito ogni giorno proprio come l'icona della discesa agli inferi lo esprime. La freschezza e splendore indistruttibile dell'agire glorioso di Gesù caratterizza e qualifica ogni agire sacramentale. I difetti dei ministri non frenano l'entusiasmo e l'efficacia del Risorto.
Gesù glorioso dona ogni secondo i coniugi uno all'altro con amore e conoscenza profondissimi. La loro distrazione o la loro incredulità non distrae Gesù dall'opera che lui ha creato e che è prima di tutto il suo interesse personale.
Così Gesù risorto immerge il neonato nella sua vita trinitaria splendida e bellissima anche se il neonato non ne è cosciente. Così assolve i peccati a chi riceve in modo distratto l'assoluzione. Conviene rendersi conto che la vita della Chiesa è prima di tutto opera e interesse principale di Gesù risorto. Non si fa minimamente distogliere dalla sua azione nella Chiesa nei suoi sacramenti, nella sua Parola, nelle istituzioni da nessun papa, vescovo, diacono, coniuge, battezzato, giornalista, politico, trasmissione televisiva, crisi economica, ecc..
Solo quando noi ci decidiamo di vedere la vita della Chiesa da questo punto di vista cominciamo a essere in sintonia con il modo con il quale Gesù glorioso vive e ama la sua Chiesa, cioè noi.
Per la riflessione:
Posso descrivere la mia storia con Gesù risorto? Quando ho pensato in modo particolare a lui? Che ruolo gli attribuisco nella mia vita?
Quali racconti dell'apparizione di Gesù risorto mi sono particolarmente cari?
In che modo vedo il Risorto presente e agente nella Chiesa?
Come penso di migliorare la consapevolezza della relazione che Gesù risorto con la mia persona e la relazione che io ho con Gesù risorto?