Conversazione12/11/2011
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12 novembre 2011
"GESÙ LIBERA E REALIZZA LA FAMIGLIA
COME I 7 SACRAMENTI TRASFIGURANO LA VITA A CASA NOSTRA?"
Le nozze: il mistero grande di Cristo sposo e della Chiesa sposa.
Come gioisce lo sposo per la sposa, così il tuo Dio gioirà per te
La gioia nuziale di Dio: senso di ogni vita umana
"Sì, come un giovane sposa una vergine, così ti sposerà il tuo architetto; come gioisce lo sposo per la sposa, così il tuo Dio gioirà per te."(12) E' questa la gioia grazie alla quale Dio crea l'umanità, tutta l'umanità, ogni persona umana, suscita Israele e crea la sua Chiesa … la gioia sponsale di Dio per l'umanità è il segreto più profondo dell'esistenza del cosmo, il senso più intimo e vero della storia dell'umanità, il mistero potente e luminoso della vita di ogni persona umana, del ricco, del povero, del disabile, degli star televisivi, della vedova abbandonata, dei bambini che vivono negli slums e dei politici che rappresentano il G20.
Per questo motivo, per questa immensa dignità la vita non ha prezzo, è possibile doverla vivere nella sofferenza più profonda nell'ingiustizia più terribile perché" come gioisce lo sposo per la sposa, così il tuo Dio gioirà per te". Questo "te" è ogni persona umana, nessuna esclusa. Tutta la storia della salvezza, perciò ha questa impostazione sponsale, è l'attuazione graduale di questa gioia nuziale di Dio per la sua amatissima umanità. Alla domanda: perché esisto sono chiamato a rispondere - se voglio dirmi il motivo più profondo, primo ed ultimo della mia esistenza - perché Dio gioisce di me come lo sposo per la sposa.
Quale uomo, quale donna, quale cristiano, quale cristiana risponderebbe in questo modo sponsale alla domanda: quale è il senso della tua vita? Molto pochi. Ma se Dio davvero ci crea con questa motivazione non potrebbe essere di una certa rilevanza per lui che anche noi riconosciamo nella sua motivazione sponsale per la nostra esistenza la nostra motivazione per la nostra esistenza?
Ecco il motivo della rivelazione. Ecco il motivo della centralità del sacramento delle nozze. I coniugi ci mettono davanti agli occhi questo nostro segreto più intimo. Per questo sono a immagine di Dio: il loro essere sposi gioiosi ci fa vedere come Dio è gioiosamente sposo di ogni persona umana, di Israele, della Chiesa, dell'umanità intera.
Perché nessun cristiano risponde: il senso della mia vita è essere amato sponsalmente da Dio, dalla ricca e immensa Trinità?
Perché in famiglia nessuno gliela mai detto e perché la percezione personale dei coniugi-genitori non è nutrita, caratterizzata, arricchita, sostenuta da questo senso teologico delle nozze: cioè di rappresentare, di rivelare e di far sentire l'uno all'altro l'amore nuziale di Dio per ogni membro della famiglia! Ecco il progetto di questi incontri: far crescere in noi la consapevolezza dei vari sensi teologici del nostro essere coniugi e famiglia come la liturgia e i sacramenti lo rivelano e realizzano. Cristo ha istituito proprio i sacramenti per far diventare il modo nuziale con cui lui vede (= sensi teologici) una persona consapevolezza personale di ogni persona umana. Ma solo i coniugi sono in grado a manifestare questa verità nuziale nel modo più completo e intelligibile all'umanità.
Gli sposi ci mettono davanti che e come Dio è sposo. Nel loro essere "a immagine" è iscritto tutta la storia nuziale di Dio con la sua umanità. Per poter essere consapevolmente a immagine di Dio gli sposi sono chiamati a conoscere le modalità con le quali Dio ha attuato le sue nozze con l'umanità, vale a dire tutta la storia della salvezza.
"La Sacra Scrittura si apre con la creazione dell'uomo e della donna ad immagine e somiglianza di Dio [Cf Gen 1,26-27 ] e si chiude con la visione delle "nozze dell'Agnello" ( Ap 19,7; Ap 19,9 ). Da un capo all'altro la Scrittura parla del Matrimonio e del suo "mistero", della sua istituzione e del senso che Dio gli ha dato, della sua origine e del suo fine, delle sue diverse realizzazioni lungo tutta la storia della salvezza, delle sue difficoltà derivate dal peccato e del suo rinnovamento "nel Signore" ( 1Cor 7,39 ), nella Nuova Alleanza di Cristo e della Chiesa [Cf Ef 5,31-32 ].(13)
Sono questi i sensi teologici delle proprie nozze, dell'essersi fedeli, dell'amarsi, dell'onorarsi tutti i giorni che possono diventare consapevolezza personale, coniugale, familiare! In questo contesto si coglie meglio perché nella coppia e in ogni famiglia l'amore e le sue modalità di attuazione sono così centrali. Perché non assomiglia a Dio in un modo periferico e accidentale ma nel suo più intimo, nel suo più proprio, nella sua sostanza.
Ogni coppia nasce dall'amore, si realizza o si separa perché l'amore è riuscito o fallito. Ogni educazione riesce o fallisce secondo la qualità d'amore che la guida. Tutta questa centralità dell'amore si deve al fatto che la coppia-famiglia assomiglia nel suo più intimo e nel suo più quotidiano a Dio Amore.
"Dio, che ha creato l'uomo per amore, lo ha anche chiamato all'amore, vocazione fondamentale e innata di ogni essere umano. Infatti l'uomo è creato ad immagine e somiglianza di Dio [Cf Gen 1,27 ] che è Amore [Cf 1Gv 4,8; 1Gv 4,16 ]. Avendolo Dio creato uomo e donna, il loro reciproco amore diventa un'immagine dell'amore assoluto e indefettibile con cui Dio ama l'uomo. E' cosa buona, molto buona, agli occhi del Creatore [Cf Gen 1,31 ]. E questo amore che Dio benedice è destinato ad essere fecondo e a realizzarsi nell'opera comune della custodia della creazione: "Dio li benedisse e disse loro: "Siate fecondi e moltiplicatevi, riempite la terra e soggiogatela"" ( Gen 1,28 )."(14)
"L'amore reciproco" tra l'uomo e la donna "diventa un'immagine dell'amore assoluto e indefettibile con cui Dio ama l'uomo." Da questa affermazione straordinaria deriva una duplice luce per l'interpretazione della vita della Chiesa e della famiglia. In relazione alla vita di coppia che si può estendere a tutte le relazioni familiari che ne nascono si deve affermare che tutte le espressioni autentiche di amore manifestano come Dio ama a ogni persona umana, e perciò come ama a ogni componente della famiglia.
In relazione a tutta la storia della salvezza intesa come manifestazione dell'Amore di Dio significa che ogni azione di Dio nella storia dalla creazione fino alla risurrezione gloriosa sono manifestazioni sempre più crescenti del suo essere nuziale.
1611 "Vedendo l'Alleanza di Dio con Israele sotto l'immagine di un amore coniugale esclusivo e fedele, [Cf Os 1-3; Is 54; Is 62; Ger 2-3; 1611 Ger 31; Ez 16; Ez 23 ] i profeti hanno preparato la coscienza del Popolo eletto ad una intelligenza approfondita dell'unicità e dell'indissolubilità del matrimonio [Cf Ml 2,13-17 ]. I libri di Rut e di Tobia offrono testimonianze commoventi di un alto senso del matrimonio, della fedeltà e della tenerezza degli sposi. La Tradizione ha sempre visto nel Cantico dei Cantici un'espressione unica dell'amore umano, in quanto è riflesso dell'amore di Dio, amore "forte come la morte" che "le grandi acque non possono spegnere" ( Ct 8,6-7 ).
L'alleanza nuziale tra Dio e il suo popolo Israele aveva preparato l'Alleanza Nuova ed eterna nella quale il Figlio di Dio, incarnandosi e offrendo la propria vita, in certo modo si è unito a tutta l'umanità da lui salvata, [Cf Conc. Ecum. Vat. II, Gaudium et spes, 22] preparando così "le nozze dell'Agnello" (Ap 19,7; Ap 19,9)."(15)
Siamo perciò invitati a vedere tutta la vita della Chiesa in luce nuziale. A rivedere ogni sacramento, ogni liturgia in questa luce come per primo ha suggerito San Paolo:
"Per questo l'uomo lascerà suo padre e sua madre e si unirà alla sua donna e i due formeranno una carne sola. Questo mistero è grande; lo dico in riferimento a Cristo e alla Chiesa!"(16) ( Ef 5,31-32 ). Per questo motivo il Catechismo può esprimersi in questo modo splendido:
1617 "Tutta la vita cristiana porta il segno dell'amore sponsale di Cristo e della Chiesa. Già il Battesimo, che introduce nel Popolo di Dio, è un mistero nuziale: è, per così dire, il lavacro di nozze [Cf Ef 5,26-27 ] che precede il banchetto di nozze, l'Eucaristia. Il Matrimonio cristiano diventa, a sua volta, segno efficace, sacramento dell'alleanza di Cristo e della Chiesa. Poiché ne significa e ne comunica la grazia, il matrimonio fra battezzati è un vero sacramento della Nuova Alleanza [Cf Concilio di Trento: Denz. -Schönm., 1800; Codice di Diritto Canonico, 1055, 2]."(17)
E' questa luce alla quale contempliamo in questi incontri la vita sacramentale della Chiesa ed è il motivo per cui prima di tutti i sacramenti vediamo il sacramento delle nozze: ci offre l'orizzonte di comprensione secondo il quale interpretare la vita sacramentale intera!
E' proprio così, attraverso il suo agire concreto nella storia umana e nella vita della Chiesa che Dio ci introduce nel più intimo della sua vita e della nostra vita. La Chiesa considera e celebra l'agire di Cristo e la sua corrispondenza come fondamento della felicità familiare e personale molto diverso da molti contemporanei come per esempio Vito Mancuso che si esprime a questo riguardo nel modo seguente: "Con questo libro io intendo collocare un altro fondamento, molto più intimo, del tutto interno a noi stessi, giocando la partita della vita e del suo senso come un incontro tra Io e Dio."(18)
Essendo Dio più intimo a noi stessi di quanto noi siamo intimi a noi stessi è il suo agire libero e amoroso nella storia l'accesso più autentico al nostro intimo più intimo.
Consenso nuziale e storia nuziale di salvezza
Il Concilio Vaticano II invita i fedeli a una partecipazione piena e consapevole alla liturgia alla celebrazione dei sacramenti. Molti si soffermano al riguardo sul come partecipare meglio all'Eucaristia. Il Concilio invece pensa a tutti i sacramenti. "Il lato decisivo della questione non è tanto l'attribuzione di un'azione a ognuno, quanto l'attrbuzione dell'unica azione rituale a tutti."(19) Il Concilio vuole favorire una nuova "intelligenza liturgica"(20), "rendendo inseparabile forma rituale e partecipazione attiva. In questo sta proprio la novità più significativa che il Concilio ha saputo recuperare e autorevolmente"(21) (anche se non è l'unica novità!). Perciò si richiede cogliere bene il significato sia delle parole sia dei riti che compongono la celebrazione di un sacramento.(22)
La celebrazione delle nozze consiste nelle parole del consenso e si compie nell'unione intima dei due coniugi. Di tutti e due si tratta di cogliere il significato alla luce di quanto abbiamo visto fino adesso. Se il sacramento delle nozze rappresenta tutta la storia nuziale di Dio con la sua umanità le parole del consenso e l'unione intima dei coniugi devono poter esprimere le caratteristiche. E' proprio il dono di queste caratteristiche ciò che rende l'unione coniugale sacramento. Gesù arricchisce l'amore coniugale naturale nella celebrazione sacramentale di nuovi significati e energie in grado da rappresentare nei loro gesti e specifici d'amore il mistero nuziale che lui realizza con la sua Chiesa a favore di ogni persona.
Ecco le parole che rappresentano l'amore nuziale di Dio che si manifesta nella storia della salvezza e nei sacramenti della Chiesa: "Io accolgo te come mia/o sposa/o. Con la grazia di Cristo ti prometto di esserti fedele nella gioia e nel dolore, nella salute e nella malattia e ti amarti e ti onorarti tutti i giorni della mia vita."
Pronuncio queste parole nella persona di Gesù, vale a dire è prima lui ad attuarle nei miei confronti e nei confronti del mio coniuge attraverso il suo agire sacramentale in tutti i sette sacramenti. Come coniugi imitiamo quanto lui già realizza nei nostri confronti.
Nell'unione sessuale i coniugi rendono sensibilmente percepibili fino a che punto Gesù aderisce a ogni dettaglio delle loro persone: a tutto quanto uno è e fa dai capelli fino ai piedi.
Domande per la riflessione:
In quali parole, gesti e azioni del mio coniuge, dei nostri figli e dei miei genitori colgo una manifestazione dell'amore di Dio per me? Con quali parole, gesti ed azioni rendo l'amore di Dio percepibile al mio coniuge, ai nostri figli e ai nostri genitori?
Quali parole del consenso matrimoniale mi colpiscono particolarmente?
Come spiegherei il senso della vita intima coniugale cristiana a una persona non credente?
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