Conversazione14/01/2012
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14 gennaio 2012
"GESÙ LIBERA E REALIZZA LA FAMIGLIA: COME I 7 SACRAMENTI TRASFIGURANO LA VITA A CASA NOSTRA?"
La Cresima: promozione divina dei componenti familiari.
Adolescenza e cresima
Attualmente la Chiesa dona la cresima a chi si trova sulla soglia dell'adolescenza. Questo fatto pastorale ed esistenziale genera molti dubbi perché di fatto implica per la maggior parte dei ragazzi la missione nel mondo non nel senso dell'esperienza apostolica dell'essere inviato per evangelizzare ma nel senso di non tornare più in chiesa, avendosi potuto togliere finalmente il peso del catechismo settimanale e il dovere di andare a messa la domenica. La pastorale cresimale avrebbe perciò fortemente bisogno di essere rivisto
Considerato però dal punto di vista dell'interpretazione del senso della cresima il suo conferimento nel periodo adolescenziale è una fonte di particolare luce. Adolescenza significa entrare in contatto con se stesso, vale a dire essere introdotto in quella dimensione verso la quale è indirizzata tutta l'esperienza famigliare: verso la scoperta di se stesso in modo intelligente e libero, verso la piena personalizzazione della mia vita umana.
L'adolescenza è l'evento in cui la personalizzazione della mia vita, iniziata nel giorno del mio concepimento entra in una fase grandioso e fondamentale. In essa avviene il delicato e fondamentale passaggio dalla relazione con me mediata dai miei genitori al contatto diretto e personalissimo con me stesso: con il mio corpo, i miei vestiti, i miei capelli, il mio viso, i miei spazi, i miei tempi, i miei sentimenti, le mie sensazioni, le mie emozioni, le mie esperienze, i miei amici, i miei pensieri, i miei desideri. Tutta la mia vita si manifesta in modo prepotente e spesso disordinato al mio interno e intorno a me come un'offerta da personalizzare e da realizzare.
Dal punto di vista della rivelazione significa che Dio mi rende consapevole che la mia vita, la mia persona è dono personalissimo da parte sua a me … direttamente e non più per la mediazione preziosa dei genitori che dovrà assumere nuove modalità di attuazione.
Allo stesso modo svela dona all'adolescente le capacità necessarie per poter realizzare meglio e far esperienza del suo essere a immagine della grande e bella Trinità in quanto lo specifico dell'adolescenza sta proprio nel fatto di potersi meglio ricordare di se stesso, di conoscersi in modo più profondo e di amarsi in modo più intenso e libero. Memoria di sé, conoscenza di sé e amore di sé sono appunto rispettivamente la forma del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo in noi.
Di fatto sempre abbiamo un certa memoria, una specifica conoscenza e un attuale amore di noi stessi che caratterizzano il nostro relazionarsi alla vita in ogni istante di cui il come mi sento in questo momento è il più fedele messaggero. Siamo perciò radicalmente a immagine della viva e vicina Trinità. Adolescenza è per questo motivo nel suo più intimo un'esperienza profondamente trinitaria in quanto ci abilita e prenderci cura personalmente e liberamente del nostro essere a immagine della Trinità.
Si tratta perciò di un periodo di particolare profondità umana e divina che richiede da parte dei genitori e di tutta la famiglia un consapevole accompagnamento dell'adolescente per rendere questa esperienza per il figlio, il fratello, la sorella implicato un evento il più possibile abitabile. Per la ricchezza dei suoi significati e le profonde implicazioni che ha per la vita dell'adolescente i genitori sono invitati a occuparsene già sin dall'infanzia come traguardo della loro educazione desiderando con tutto il cuore questo periodo per il loro figlio.
Dipende molto da come immaginano i genitori il periodo dell'adolescenza dei loro figli. Se desiderano in anticipo la personalizzazione del loro figlio, che possa scoprire che è dono di Dio a se stesso, in che modo sia a immagine del grande e dolce Padre, dell'amabile Figlio e dell'onnipresente Spirito e perciò il suo rendersi indipendente da loro predispongono tutta la famiglia ad essere massima promozione del senso dell'adolescenza.
Il Vangelo dell'infanzia di Luca presenta una luce particolare al riguardo. Tutto il vangelo lucano dell'infanzia non culmina come la tradizione liturgica, popolare e iconografica suggerisce nella natività di Gesù ma nel suo ritrovamento nel tempio il terzo giorno.
E' lì che Gesù compie il suo annuncio adolescenziale indipendente e al insaputa dei suoi genitori, più veloce dei suoi genitori: "Non sapevate che devo essere in ciò che è del Padre mio?", vale a dire ho preso coscienza prima di tutto che mi ricevo dal padre mio, sono dono a me da parte sua a prescindere da voi. E' questa manifestazione adolescenziale potente di Gesù il punto d'arrivo del Vangelo lucano e perciò della missione della Sacra Famiglia di Nazaret e di ogni santa famiglia cristiana.
Maria e Giuseppe hanno provato "dolori infernali" in questa ricerca del figlio adolescente. Perciò possono sicuramente essere invocati come protettori efficaci e comprensivi di tutti i genitori di adolescenziali.
Innamoramento e cresima
Possiamo scoprire due aiuti speciali per l'adolescente che gli vengono dall'esterno oltre alla famiglia, i parenti, gli amici e la scuola: sono l'esperienza dell'innamoramento e il dono della cresima.
Proprio nel periodo in cui la persona è spinta dalla propria natura, dalla propria crescita a doversi conoscere faccia a faccia, a doversi scegliere come persona unica e irrepetibile, vale a dire è invitata a riconoscersi, a ricordarsi e ad amare il proprio valore e la propria dignità avviene un'esperienza del tutto particolare: l'innamoramento. Incontro una persona che non fa parte della mia famiglia di sesso diverso che mi confida che la mia persona le appare molto speciale al punto di dovermi pensare in continuazione, di desiderare la mia presenza, la partecipazione alla mia vita.
Trova attraente e bello il mio corpo, il mio vestito, il mio tempo, il mio spazio, le mie azioni nella sua quotidianità. Proprio quando sono chiamato a decidermi per me a sviluppare una mia personale memoria, conoscenza-amore di me stesso incontro una persona di cui piacere principale è ricordarsi di me, conoscermi ed … amarmi. Credo che il significato profondo di questa esperienza sia lampante. L'innamoramento è la luce per poter entrare in relazione con l'amabilità e preziosità della mia vita nella sua concretezza quotidiana.
La cresima si inserisce in questo filone dell'amore. Di fatto l'essere amato in modo così particolare, concreto e dettagliato è immagine potente del modo con il quale Dio mi sta amando ora e qui. Proprio in questo suo amarmi mi ha immerso nel mio battesimo e ora nella cresima attraverso i suoi doni abilita le mie capacità cognitive, volitive, affettive e aggressive in pieno sviluppo a farsi illuminare secondo il modo con il quale lui mi ricorda, mi conosce e mi ama.
I doni cresimali abilitano di passare dalla condizione battesimale alla consapevolezza battesimale, "confermano" il mio essere immerso nella Beata Trinità con la partecipazione viva e consapevole del mio conoscere, volere, sentire, parlare, agire al modo di pensare, volere, gioire, parlare e agire della grande Trinità che si rivela in Gesù e nella sua Chiesa.
"Nel rito romano, il vescovo stende le mani sul gruppo dei cresimandi: gesto che, fin dal tempo degli Apostoli, è il segno del dono dello Spirito. Spetta al vescovo invocare l'effusione dello Spirito:
Dio onnipotente, Padre del Signore nostro Gesù Cristo, che hai rigenerato questi tuoi figli dall'acqua e dallo Spirito Santo liberandoli dal peccato, in fondi in loro il tuo santo Spirito Paraclito: spirito di sapienza e di intelletto, spirito di consiglio e di fortezza, spirito di scienza e di pietà, e riempili dello spirito del tuo santo timore. Per Cristo, nostro Signore [Pontificale romano, Rito della confermazione, 25]."(26)
Il dono dell'intelletto rende la mia intelligenza in grado di aderire alla presenza forte della Trinità, nel suo modo di rivelarsi e di donarsi nella storia attraverso Gesù e la sua Chiesa in modo convinto e forte. Il dono della scienza permette di valorizzare la propria crescita alla luce di come la vive Dio, Gesù, lo Spirito Santo. Il dono della sapienza dà il gusto della partecipazione alla vita dolce del Padre, del Figlio immenso e dello Spirito Santo. Questo dono permette di gioire della propria condizione battesimale come punto di vista prioritario dal quale ricordare, guardare ed amare i vari aspetto della propria vita.
Il dono del consiglio facilita di comandare azioni che corrispondono alla propria condizione di amico di Dio, mentre il dono della fortezza fa affrontare con coraggio ostacoli che sembrano mettere a rischio la realizzazione della propia comunione con Dio e infine il timore di Dio mentre nutre la speranza in Dio inquanto me lo fa prendere sul serio mi aiuta a educarmi a gioire con intensità corrispondente di quanto conviene gioire e di rattristarmi di tutto quanto è male agli occhi della bella e grande Trinità.
Cresima e consenso matrimoniale: il progetto coniugale-famigliare
Da qui si può intuire per quale motivo si richiede la cresima per chi si sposa che forma così insieme al battesimo premessa e fondamento indispensabile delle nozze e della famiglia. "indispensabile" significa che senza battesimo e cresima non è possibile ne capire il significato realizzare il senso delle nozze cristiana, di una famiglia immersa nella vicinissima e onnipotente Trinità.
Cresima e missione della famiglia
La cresima abilita i coniugi a collaborare alla realizzazione dei loro figli al modo di Cristo e di costituire la propria famiglia come Chiesa domestica. La cresima è la consapevolizzazione sia della mia partecipazione allo stesso modo di conoscere, di amare e di gioire della beata Trinità e perciò rende partecipe della missione stessa di Gesù e dello Spirito!!
Dal Catechismo della Chiesa cattolica:
Lo Spirito Santo attraverso antico e nuovo testamento arriva fino a noi:
(1285) Con il Battesimo e l'Eucaristia, il sacramento della Confermazione costituisce l'insieme dei "sacramenti dell'iniziazione cristiana", la cui unità deve essere salvaguardata. E' dunque necessario spiegare ai fedeli che la recezione di questo sacramento è necessaria per il rafforzamento della grazia battesimale [Cf Pontificale romano, Rito della confermazione, Premesse, 1]. Infatti, "con il sacramento della Confermazione [i battezzati] vengono vincolati più perfettamente alla Chiesa, sono arricchiti di una speciale forza dallo Spirito Santo, e in questo modo sono più strettamente obbligati a diffondere e a difendere con la parola e con l'opera la fede come veri testimoni di Cristo" [Conc. Ecum. Vat. II, Lumen gentium, 11; cf Pontificale romano, Rito della conferma- zione, Premesse, 2].
(1286) Nell' Antico Testamento, i profeti hanno annunziato che lo Spirito del Signore si sarebbe posato sul Messia atteso [Cf Is 11,2 ] in vista della sua missione salvifica [Cf Lc 4,16-22; Is 61,1 ]. La discesa dello Spirito Santo su Gesù, al momento del suo Battesimo da parte di Giovanni, costituì il segno che era lui che doveva venire, che egli era il Messia, il Figlio di Dio [Cf Mt 3,13-17; Gv 1,33-34 ]. Concepito per opera dello Spirito Santo, tutta la sua vita e la sua missione si svolgono in una totale comunione con lo Spirito Santo che il Padre gli dà "senza misura" ( Gv 3,34 ).
(1287) Questa pienezza dello Spirito non doveva rimanere soltanto del Messia, ma doveva essere comunicata a tutto il popolo messianico [Cf Ez 36,25-27; Gl 3,1-2 ]. Più volte Cristo ha promesso questa effusione dello Spirito, [Cf Lc 12,12; Gv 3,5-8; Gv 7,37-39; Gv 16,7-15; 1287 At 1,8 ] promessa che ha attuato dapprima il giorno di Pasqua [Cf Gv 20,22 ] e in seguito, in modo più stupefacente, il giorno di Pentecoste [Cf At 2,1-4 ]. Pieni di Spirito Santo, gli Apostoli cominciano ad "annunziare le grandi opere di Dio" ( At 2,11 ) e Pietro afferma che quella effusione dello Spirito sopra gli Apostoli è il segno dei tempi messianici [Cf At 2,17-18 ]. Coloro che allora hanno creduto alla predicazione apostolica e che si sono fatti battezzare, hanno ricevuto, a loro volta, "il dono dello Spirito Santo" ( At 2,38 ).
Come si trasmette lo Spirito Santo?
(1288) "Fin da quel tempo gli Apostoli, in adempimento del volere di Cristo, comunicavano ai neofiti, attraverso l'imposizione delle mani, il dono dello Spirito, destinato a completare la grazia del Battesimo [ Cf At 8,15-17; At 19,5-6 ]. Questo spiega perché nella lettera agli Ebrei viene ricordata, tra i primi elementi della formazione cristiana, la dottrina dei battesimi e anche dell'imposizione delle mani [Cf Eb 6,2 ]. E' appunto questa imposizione delle mani che giustamente viene considerata dalla tradizione cattolica come la prima origine del sacramento della Confermazione, il quale rende, in qualche modo, perenne nella Chiesa la grazia della Pentecoste" [Paolo VI, Cost. ap. Divinae consortium naturae].
(1289) Per meglio esprimere il dono dello Spirito Santo, ben presto all'imposizione delle mani si è aggiunta una unzione di olio profumato (crisma). Tale unzione spiega il nome di "cristiano" che significa "unto" e che trae la sua origine da quello di Cristo stesso, che "Dio consacrò [ha unto] in Spirito Santo" ( At 10,38 ). Questo rito di unzione è rimasto in uso fino ai nostri giorni sia in Oriente sia in Occidente. Perciò in Oriente questo sacramento viene chiamato Crismazione, unzione con il crisma, o myron, che significa "crisma". In Occidente il termine Confermazione suggerisce che questo sacramento nel medesimo tempo conferma il battesimo e rafforza la grazia battesimale.
(1292) La pratica delle Chiese orientali sottolinea maggiormente l'unità dell'iniziazione cristiana. Quella della Chiesa latina evidenzia più nettamente la comunione del nuovo cristiano con il proprio vescovo, garante e servo dell'unità della sua Chiesa, della sua cattolicità e della sua apostolicità, e, conseguentemente, il legame con le origini apostoliche della Chiesa di Cristo.
I segni e il rito della Confermazione
(1293) Nel rito di questo sacramento è opportuno considerare il segno dell' unzione e ciò che l'unzione indica e imprime: il sigillo spirituale.
Nella simbolica biblica e antica, l' unzione presenta una grande ricchezza di significati: l'olio è segno di abbondanza [Cf Dt 11,14, ecc] e di gioia, [Cf Sal 23,5; Sal 104,15 ] purifica (unzione prima e dopo il bagno), rende agile (l'unzione degli atleti e dei lottatori); è segno di guarigione, poiché cura le contusioni e le piaghe [Cf Is 1,6; 1293 Lc 10,34 ] e rende luminosi di bellezza, di salute e di forza.
(1294) Questi significati dell'unzione con l'olio si ritrovano tutti nella vita sacramentale. L'unzione prima del Battesimo con l'olio dei catecumeni ha il significato di purificare e fortificare; l'unzione degli infermi esprime la guarigione e il conforto. L'unzione con il sacro crisma dopo il Battesimo, nella Confermazione e nell'Ordinazione, è il segno di una consacrazione. Mediante la Confermazione, i cristiani, ossia coloro che sono unti, partecipano maggiormente alla missione di Gesù Cristo e alla pienezza dello Spirito Santo di cui egli è ricolmo, in modo che tutta la loro vita effonda il "profumo di Cristo" ( 2Cor 2,15 ).
(1295) Per mezzo di questa unzione il cresimando riceve "il marchio", il sigillo dello Spirito Santo. Il sigillo è il simbolo della persona, [Cf Gen 38,18; 1295 Ct 8,6 ] il segno della sua autorità, [Cf Gen 41,42 ] della sua proprietà su un oggetto [Cf Dt 32,34 ] (per questo si usava imprimere sui soldati il sigillo del loro capo, come sugli schiavi quello del loro padrone); esso autentica un atto giuridico [Cf 1Re 21,8 ] o un documento [Cf Ger 32,10 ] e, in certi casi, lo rende segreto [Cf Is 29,11 ].
(1297) La consacrazione del sacro crisma è un momento importante che precede la celebrazione della Confermazione, ma che, in un certo senso, ne fa parte. E' il vescovo che, il Giovedì Santo, durante la Messa crismale, consacra il sacro crisma per tutta la sua diocesi. Anche nelle Chiese d'Oriente questa consacrazione è riservata al Patriarca:
La liturgia antiochena esprime in questi termini l'epiclesi della consacrazione del sacro crisma (myron): " [Padre. . . manda il tuo Santo Spirito] su di noi e su questo olio che è davanti a noi e consacralo, affinché per tutti coloro che ne verranno unti e segnati, esso sia: myron santo, myron sacerdotale, myron regale, unzione di letizia, la veste di luce, il manto della salvezza, il dono spirituale, la santificazione delle anime e dei corpi, la felicità eterna, il sigillo indelebile, lo scudo della fede e l'elmo invincibile contro tutte le macchinazioni dell'Avversario" [Liturgia siro-antiochena, Epiclesi della consacrazione del sacro crisma].
(1300) Segue il rito essenziale del sacramento. Nel rito latino, "il sacramento della Confermazione si conferisce mediante l'unzione del crisma sulla fronte, che si fa con l'imposizione della mano, e mediante le parole: "Accipe signaculum doni Spiritus Sancti" - "Ricevi il sigillo dello Spirito Santo che ti è dato in dono"" [Paolo VI, Cost. ap. Divinae consortium naturae]. Presso le Chiese orientali di rito bizantino, l'unzione con il myron viene fatta, dopo una preghiera di Epiclesi, sulle parti più significative del corpo: la fronte, gli occhi, il naso, le orecchie, le labbra, il petto, il dorso, le mani e i piedi; ogni unzione è accompagnata dalla formula: "Sigillo del dono che è lo Spirito Santo".
(1301) Il bacio di pace che conclude il rito del sacramento significa ed esprime la comunione ecclesiale con il vescovo e con tutti i fedeli [Cf Sant'Ippolito di Roma, Traditio apostolica, 21].
Gli effetti della Confermazione
(1302) Risulta dalla celebrazione che l'effetto del sacramento della Confermazione è la speciale effusione dello Spirito Santo, come già fu concessa agli Apostoli il giorno di Pentecoste.
(1303) Ne deriva che la Confermazione apporta una crescita e un approfondimento della grazia battesimale:
- ci radica più profondamente nella filiazione divina grazie alla quale diciamo: "Abbà, Padre" ( Rm 8,15 );
- ci unisce più saldamente a Cristo;
- aumenta in noi i doni dello Spirito Santo;
- rende più perfetto il nostro legame con la Chiesa; [Cf Conc. Ecum. Vat. II, Lumen gentium, 11]
- ci accorda "una speciale forza dello Spirito Santo" per "diffondere e difendere con la parola e con l'azione la fede, come veri testimoni di Cristo", per "confessare coraggiosamente il nome di Cristo"
e per non vergognarsi mai della sua croce [Cf Concilio di Firenze: Denz. -Schönm., 1319; Conc. Ecum. Vat. II, Lumen gentium, 11; 12].
Ricorda che hai ricevuto il sigillo spirituale, "lo Spirito di sapienza e di intelletto, lo Spirito di consiglio e di fortezza, lo Spirito di conoscenza e di pietà, lo Spirito di timore di Dio", e conserva ciò che hai ricevuto. Dio Padre ti ha segnato, ti ha confermato Cristo Signore e ha posto nel tuo cuore quale pegno lo Spirito [Sant'Ambrogio, De mysteriis, 7, 42: PL 16, 402-403].
(1305) Il "carattere" perfeziona il sacerdozio comune dei fedeli, ricevuto nel Battesimo, e "il cresimato riceve il potere di professare pubblicamente la fede cristiana, quasi per un incarico ufficiale (quasi ex officio)" [San Tommaso d'Aquino, Summa theologiae, III, 72, 5, ad 2].
Domande per la riflessione:
Quale è la mia percezione dell'adolescenza sia personale che di quella dei nostri figli? Posso descriverne sia gli aspetti positivi sia quelli negativi?
Come ricordo la celebrazione della mia cresima? In che modo influisce il mio essere cresimato sul mio conoscere, volere, decidere, sentire, parlare ed agire?
Da oggi in poi in che modo desidero arricchire l'idea che ho del mio essere cresimato? Posso dare una mia personale interpretazione dei doni dello Spirito Santo?
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