Famiglia: aspirazione di libertà e giustizia.
Scuola di Formazione alla Famiglia > 2° Corso 2014 > Relazioni
FAMIGLIA: ASPIRAZIONE DI LIBERTÀ E GIUSTIZIA.
-Premessa
Giovanni Paolo II nella prefazione al testo “ Famiglia diventa ciò che sei” scrive –
“[Alla ingiustizia originata dal peccato- profondamente penetrato anche nelle strutture del mondo di oggi- e che spesso ostacola la famiglia nella piena realizzazione di se stessa e dei suoi diritti fondamentali, dobbiamo tutti opporci con una conversione della mente e del cuore seguendo Cristo nel rinnegamento del proprio egoismo. E’ richiesta una conversione continua, permanente, che, pur esigendo l’interiore distacco da ogni male e l’adesione al bene nella sua pienezza, si attua però concretamente in passi che conducono sempre oltre. Si sviluppa così un processo dinamico, che avanza gradualmente con la progressiva integrazione dei doni di Dio e delle esigenze del suo amore definitivo ed assoluto nell’intera vita personale sociale dell’uomo . E’ perciò necessario un cammino pedagogico di crescita affinché i singoli fedeli, le famiglie e i popoli, anzi la stessa civiltà, da ciò che hanno già accolto del mistero di Cristo siano pazientemente condotti oltre, giungendo ad una conoscenza più ricca ed ad una integrazione più piena di questo mistero della loro vita ( la famiglia). Fine citazione]
-Il perché di una partecipazione
Uno stimolo importante alla partecipazione a questa “Scuola per la Famiglia” nasce proprio dal riconoscere fondamentale questo processo dinamico-pedagogico.
Il nostro interesse è cresciuto nel tempo perché, quando la riflessione era personale, l’approfondimento sui temi a cui i relatori ci invitavano ci permetteva di confrontare il nostro vissuto, le nostre esperienze e di riconsiderare aspetti trascurati, non approfonditi, non vissuti con l’altro della nostra famiglia, e quando il confronto era con gli altri, la riflessione ci conduceva alle relazioni esterne e la visione diventava sociale.
Chi di noi non ha potuto partecipare con il proprio coniuge si è dispiaciuto di non aver condiviso questa esperienza perché è certo di aver perso una occasione di arricchimento di coppia e famigliare. Il dialogo di coppia, spesso poco fertile, può rigenerarsi attraverso un comune stimolo, come appunto la partecipazione a questa scuola.
L’interesse alla partecipazione si è fatto sempre più bisogno di conoscenza ed il venire il martedì un piacevole camminare verso un luogo di famiglia.
Un amico partecipante ha definito “ Ambiente Famiglia” quello che si è creato fra i partecipanti. Un ambiente in cui ci si è sentiti accolti per se stessi, liberi di esprimersi, mai sotto esame.
Un altro dice che non ci si stanca mai di sentir parlare bene del bene, di Dio e che per crescere c’è bisogno di una struttura consolidata. La famiglia è la struttura consolidata che ti permette di vivere l’Amore con la A maiuscola impossibile da dimenticare. Dio si manifesta nella famiglia ma non tutti lo vengono a sapere e pochi riescono a viverlo.
-Le relazioni
L’uomo non può vivere senza amore, lo hanno detto tanti ; filosofi, poeti, scrittori, pittori, artisti d’ogni arte, nella storia umana, si sono cimentati per esprimere nelle forme più alte della loro libertà di pensiero- “l’amore”. L’uomo non può vivere senza amore, ripete nell’enciclica Redemptor hominis San Giovanni Paolo II, e dice ancora [ “ Egli (l’uomo) rimane per se stesso un essere incomprensibile, la sua vita è priva di senso, se non gli viene rivelato l’amore, se non lo sperimenta e non lo fa proprio, se non vi partecipa vivamente.” ]
Il rapporto sano fra uomo e donna viene da una scelta e da una posizione di libertà. Solo chi è veramente libero, può disporre di se stesso e consegnarsi all’altro nel rispetto reciproco, nel dono completo di sè, senza sottomissione e rinuncia alle proprie prerogative.
Così veniamo condotti a due riflessioni da Don Luciano Salaris e Dott. Cristiano Ciccarelli.
Il primo ci conduce al fondamentale della famiglia nella scrittura, fino a tessere il filo conduttore della stessa parola di Dio: l’Alleanza eterna col Suo Popolo e l’unione sponsale di Cristo e la Sua Chiesa. In questo risiede appunto la vocazione dell’uomo alla famiglia: l’alleanza certa, il dono perfetto, il posto giusto in cui risiedere nella certezza di essere un essere completo con l’altro da sè in Lui. Ma Don Luciano non dimentica di riportarci con i piedi per terra e ricordarci che l’uomo non è Dio e Dio si è manifestato con pazienza di buon pastore e padre perché l’uomo potesse tornare a Lui dopo essersi allontanato.
Molte sono le ferite della famiglia di oggi e noi non possiamo pensare di imporre ma indicare, educare, far conoscere attraverso una presenza attiva e concreta quella realtà che impoverita di valori e senso conduce l’uomo alla povertà di una vita vuota e priva di felicità e gioia che solo nell’amore gratuitamente donato si trova. Ed allora l’accettazione dell’altro, comunque, anche con le sue povertà, diventa per tutti la priorità.
Accettare per includere e come il buon samaritano, fermarsi, chinarsi, curare, pagare, preoccuparsi della guarigione fino al saldo del conto.
La famiglia è ferita non si può abbandonare sulla strada, bisogna raccogliere il ferito, indicare la cura, accettare di portare la cicatrice che solo il tempo farà diventare segno di perfetta guarigione (riconciliazione). Nel tempo necessario dunque non è possibile allontanare, escludere, ghettizzare ma accogliere, condividere, aprire.
Dott. Ceccarelli ci conduce sull’affascinante argomento della imprescindibile necessità generativa del genere umano. Uomo e donna sanno che sono finiti e che vivranno in eterno solo nell’altro generato. Amarsi per essere felici e generare è il più paritario, giusto, libero consenso che uomo e donna possono esprimere. Questa legge necessita di essere esplicata in una realtà che si chiama “ Figlio” e che quando non è realizzabile naturalmente spesso necessita di esprimersi in forme diverse.
Una delle forme più comuni per una coppia di sposi è trovare nell’adozione di un bimbo l’appagamento di una genitorialità non potuta esprimere naturalmente o bisognosa di esprimersi ad un livello di dono ancora più gratuito con l’accettazione di una genitorialità aperta all’altro includendolo nel proprio già completo nucleo.
In Italia il fenomeno delle adozioni esprime un’offerta molto maggiore alla richiesta, si vuol dire che nei tribunali italiani vi sono richieste di adozioni superiori al numero di bimbi dichiarati adottabili. Nasce così una domanda di adozioni internazionali che mettono in moto problematiche diverse: la difficoltà di selezionare le persone idonee, le agenzie di collocamento internazionali non sempre garantite, i costi, le normative di paesi diversi non uniformi, i tempi e i modi spesso non definiti se non da causali e più o meno fortunati incontri, hanno portato spesso a fallimenti relazionali molto gravi fino alla rinuncia o rifiuto con danni gravi soprattutto agli stessi minori. La complessità del problema ha messo in luce la mancanza di strutture idonee sia per la preparazione dei richiedenti, sia per lo sviluppo di quella giurisprudenza che sovrintende la materia. Gli stessi tribunali ordinari e dei minori, gli assistenti sociali, le strutture socio assistenziali sono ancora impreparati a gestire i casi più complessi. Questo dice molto sul camino da compiere ancora sulle problematiche dell’adozione, complicate ultimamente anche dal preteso diritto, di adottare minori, di molti soggetti non strutturati in forma famigliare ma in forme diverse di convivenza, generi o solitudini.
-Pregi e difetti dei nostri giorni
Il gruppo riconosce nei nostri tempi una grande ricchezza di libertà conquistate. Il benessere della nostra società ci fa spesso perdere di vista che solo pochi anni fa le libertà personali, anche nella civile Europa, limitavano la circolazione delle idee, le comunicazioni, la libertà degli individui, la capacità di scegliere il proprio compagno di vita, la parità dei sessi, il riconoscimento del diritto di voto ecc.. . In pochi luoghi nel mondo e da pochi anni, l’uomo è passato dalla condizione di suddito ( del re, della chiesa, del signore locale, del tiranno di turno, del sistema politico….) ad una realtà in cui la persona è titolare di diritti. Abbiamo ancora difficoltà a gestire le nostre libertà con giustizia. D’altronde i concetti di libertà e giustizia, si perdono per ritrovarsi nelle forme più alte del pensiero umano ed essere così il motore del buono e sacro che sotto la guida dello Spirito Santo, compreso nel tempo, svela all’uomo la Verità.
I figli pagano il difetto dei padri di aver forse esagerato nel godere di una libertà che sembrava fine a se stessa e non per qualcosa, per la Legge ,che se giusta, aiuta a conoscere la verità che rende liberi : Dio –Amore. Ci sostiene la certezza che i giovani saranno capaci di trovare la Verità e si libereranno dal giogo delle nuove schiavitù sorretti da tutti gli uomini di buona volontà che sapranno essere il buon samaritano incontrato per via ma soprattutto dalle famiglie che come sempre sapranno proteggere, preparare ed al tempo opportuno liberare le risorse che, solo nella fecondità della gratuita donazione di sé, permetteranno di trovare il volto di Dio.
L’aiuto della preghiera
Sempre la famiglia ha cercato l’aiuto di Dio e nei momenti più felici o più gravi ha trovato in Lui la forza, l’unione e le soluzioni. Quando questo non è successo la famiglia ha vissuto momenti di grande sofferenza.
Ci piace qui, in conclusione, ricordare due preghiere della famiglia fra le tante, queste hanno il particolare che vivono nella quotidianità attuale di persone che partecipano a questo gruppo.
Atto di consacrazione della famiglia
Signore Gesù, degnati visitare, insieme alla tua Vergine Madre, questa casa: colma i suoi avventurati abitanti delle grazie promesse a quelle famiglie che consacrate particolarmente al culto del tuo Cuore amantissimo, ne collocano al posto d’onore la sacra immagine e ti proclamano loro sovrano d’amore. Tu stesso, o Salvatore del mondo, rivelandoti alla tua serva Margherita Maria, la richiedesti di spandere sulla terra un – omaggio di amore solenne ed universale al tuo Cuore Divino, il quale pur avendo tanto amato gli uomini, è da questi così mal corrisposto-.
In riparazione dell’abbandono e della apostasia pervadente in tante povere anime, questa famiglia, assecondando la tua dolce chiamata, ti proclama, o Cuore divino, suo assoluto sovrano, e ti consacra in modo irrevocabile le sue ore di gioia, le sue ore di pena, le sue fatiche, i suoi riposi, il presente e l’avvenire, pregandoti di voler prendere da oggi assoluto dominio su tutto quel che appartiene a questa famiglia, ed in modo speciale su coloro che la compongono.
Benedici adunque, o dolcissimo Gesù, coloro che tu vedi qui presenti, e con loro gli assenti, i lontani, i defunti , e degnati stabilire in questa casa, te ne supplichiamo, per amore dell’Immacolata Tua Madre, l’impero della tua carità. Rinvigorisci in tutti i suoi membri lo spirito di fede, di purezza, di santità; vincola a Te queste anime, staccandole sempre più dal mondo e dalle sue transitorie follie; apri loro, o Signore, la ferita del tuo dolcissimo Cuore e come in un arca di salvezza, custodisci in essa, ciascuno di questi fedeli, i quali dopo averti appartenuto in terra saranno nei secoli esterni Tua dolce eredità. ( 1866 Pio IX)
Preghiera della famiglia
Fa, o Signore
Che nelle nostre famiglie
Regni sempre l’amore.
Donaci la capacità di saperci perdonare sempre
E ricominciare da capo ogni giorno.
Purifica o Signore i nostri legami
E rendici una famiglia aperta.
ricevuta da Padre Taddei
Beccari Ubaldo, Corda Maria, Rocca Maria Giovanna, Scanu Luigi, Zanazzi Renzo, Arras Giovanni, Solinas Giacomina.