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La preghiera nuziale in atto

Conversazioni 2007/2008

 

La preghiera nuziale in atto

Conviene inoltre ricordare che la grande missione della coppia, d'essere immagine di Dio per armonizzare il cosmo in lui, si può solo attuare, se è in relazione viva con colui che è chiamata a rappresentare e a imitare, vale a dire attraverso la preghiera.
Anche per la preghiera Dio aggiorna la coppia alla sua vera immagine che è lui stesso in Gesù.
Il modo di pregare di Gesù svelerà la preghiera nuziale per eccellenza.
Attraverso di essa la coppia può realizzare la sua propria vocazione in modo più autentico ed efficace.
Conosciamo molto bene come Gesù pregava quotidianamente: le parole dei 150 salmi!

La preghiera per eccellenza: i salmi come preghiera nuziale di Gesù

Nei salmi possiamo contemplare in atto l'intensità della presenza e del coinvolgimento di Dio, rivelataci nella sua incarnazione in modo esplicito, nella mia vita, nella vita della coppia, della famiglia, della vita quotidiana e della storia umana vissuto da Gesù in prima persona.
Nei salmi scopriamo nella stessa lettera Cristo e l'uomo davanti a Dio. La Chiesa l'ha fatta sua nella Liturgia delle ore (lodi e vespri).
Perciò la preghiera dei salmi è la preghiera dell'amore tra Cristo e la Chiesa, di cui la coppia cristiana è la rappresentazione.
Il salterio, perciò, che si dispiega nella Liturgia delle Ore, è in modo particolare affidato ai coniugi cristiani, perché è una Liturgia sponsale: il canto della Chiesa sposa al suo sposo Cristo.
Attraverso queste ore di preghiera (Ufficio delle Letture, Lodi, Ora Media, Vespri, Compieta) la Chiesa abbraccia tutte le ore del giorno con il canto delle stesse parole di Gesù.
Lui stesso cantava queste parole tante volte a memoria, come ogni pio ebreo, durante la fase terrena della sua vita umana e ora le canta insieme a noi in noi.
"Avviene, perciò, che la preghiera della Chiesa è insieme "la preghiera che Cristo con il suo Corpo rivolge al Padre" . Mentre dunque recitiamo l'Ufficio, dobbiamo riconoscere l'eco delle nostre voci in quelle di Cristo e quelle di Cristo in noi."
Nei salmi, perciò, possiamo scoprire il modo con il quale Gesù vive la preghiera, come percepisce Dio, se stesso, i suoi sentimenti, pensieri, desideri, fallimenti, i suoi nemici, ecc. Nei salmi scopriamo tutta la vita di Gesù in forma di preghiera.
La ricchezza umana e divina di questa sua preghiera è immensa.
Vi si trova il suo giubilo, la sua esultanza, la sua danza, il suo canto, il suo suonare strumenti musicali, la sua disperazione, il suo pianto, la sua rabbia, la sua lotta feroce contro i suoi nemici, la sua paura, la sua tristezza, la sua sofferenza fisica e spirituale, il suo amore verso la terra, il mare, la pioggia, verso tutto il creato, la sua passione per la Chiesa (Israele), per la famiglia, la sua ammirazione per l'uomo, il suo amore per chi governa, ecc..
Il tutto in un linguaggio poetico mirabile e trasfigurato per un motivo profondo: perché detto, pianto, urlato, sussurrato, cantato a Dio, davanti a Dio e ispirato da Dio … e in Gesù da Dio stesso.
Sono parole letteralmente divine e profondamente umane allo stesso momento sia perché ispirate da Dio all'autore sacro sia perché pronunciate, vissute e sperimentate da Gesù in persona.
Entrare nella vita dei salmi, nel suo linguaggio, nei suoi stati d'animo, nelle sue esperienze è entrare nel cuore stesso di Cristo, vuol dire scoprire ed imparare i tratti specifici che caratterizzano la preghiera "cristiana" nel senso letterale della parola.
La preghiera di Cristo, i salmi, è intelligibile, accessibile, amabile, abitabile. E' in grado di interpretare e di illuminare la nostra vita quotidiana.
Le parole dei salmi, perciò la mente e il cuore di Cristo, non conoscono due stati d'animo: la superficialità e l'indifferenza.
E' vita totalmente donata, vissuta e abbracciata sia quella divina sia quella umana. La preghiera salmica è completo coinvolgimento nella vita di Dio e dell'uomo in tutte le sue dimensioni!
Chi realmente si comincia a voler capire queste parole piene di vita, a volersi identificare con esse e a sceglierle come luce primaria per l'interpretazione della prorpria esistenza farà davvero l'esperienza della partecipazione alla vita di Cristo in pienezza.
Esiste un'unica persona che può conferire autorevolezza a queste parole per me stesso: io stesso!
Iniziamo questo viaggio affascinante nel cuore nuziale di Dio e dell'essere umano attraverso una premessa importante che viene illustrata bene due versetti del salmo 34:
"Vibra la lancia e la scure contro chi mi insegue, dimmi: "Sono io la tua salvezza". (Sal 34, 3) "Dimmi: "sono io la tua salvezza".".
Gesù ci suggerisce di attuare il nostro essere immagine di Dio anche nella preghiera.
Dal punto di vista pratico significa che io dico a me stesso ciò che so che Dio mi ha rivelato della sua relazione con me.
Dio ci ha rivelato che è lui la nostra salvezza. Affinché io ne diventi convinto ho bisogno che lui me lo dica con autorità e ogni giorno di nuovo.
Qui entra in gioco il mio ufficio mirabile d'immagine di Dio: Io stesso posso dire in prima persona a me stesso ciò che so che Dio mi sta sempre dicendo, proprio come lo fa il salmo: "Sono io la tua salvezza!"
Così imito la voce del Padre in me che mi dice sempre con infinto amore che lui è la mia salvezza.
Il secondo aspetto fondamentale della preghiera salifica è la sua dimensione corporea: "Tutte le mie ossa dicano: "Chi è come te, Signore, che liberi il debole dal più forte, il misero e il povero dal predatore?"." (Sal 34, 10)
Oppure la lingua celebra, o i piedi camminano sulla sua via, oppure i miei occhi si consumano nell'attesa di te.
Il corpo di Gesù è in preghiera.
Ogni aspetto del corpo in preghiera esprime l'intensità con la quale quella parte deve la sua esistenza e il suo compito all'interno della persona a Dio. E' il corpo in ottica nuziale.
Attraverso le membra e i sensi del corpo comunico tutte le mie azione e il mio essere al coniuge e nella preghiera a Dio.  

Lode e benedizione

La prima e principale modalità di preghiera  nuziale è la lode e la benedizione.
L'ufficio originale della coppia in quanto immagine di Dio è, come abbiamo visto sopra, imitare Dio così come lui si manifesta in Genesi 1: ammirando e benedicendo tutto il creato!
La coppia perciò è chiamata ad imitare lo sguardo di Dio e di scorgere la bontà originale dell'essere in ogni cosa e di benedirlo, vale a dire di dirlo bene a se stessi e a Dio.
L'esperienza d'amore la predispone in modo particolare a questo fondamentale compito in rapporto a se stessi, in rapporto ai propri figli, in rapporto all'umanità e in rapporto a Dio.
Perché grazie all'amore possono scoprire come nella persona amata si manifesta la bellezza dell'essere nelle sue manifestazioni quotidiane. A partire dall'amore per il coniuge e i figli, la coppia è invitata ad estendere questo amore a tutto il creato e a chi ne è l'Origine. Solo la coppia ama così tanto la vita da diventarne origine e perciò garante della sua bontà, degna d'essere benedetta.
La coppia comincerà di nuovo ad armonizzare il creato - invece di disgregarlo - quando unita benedirà di nuovo tutto quanto esce dalle mani del Cristo creatore: l'aria, la terra, il cielo, gli animali, le piante, il tempo, lo spazio, le istituzioni, i popoli, i parenti, il lavoro, la casa, il vestito, il cibo, ecc..
La Sacra Scrittura offre un esempio mirabile per come la coppia potrebbe riprende questo suo ufficio originale: "Benedite, sole e luna, il Signore, lodatelo ed esaltatelo nei secoli. Benedite stelle del cielo il Signore, … Benedite piogge e rugiade, il Signore, … o venti tutti, … fuoco e calore, .."  
I salmi, poi, sono pieni di preghiera di lode e di benedizioni.
Per es. "Viva il Signore e benedetta la mia salvezza, sia esaltato il Dio della mia salvezza." (Sal 17, 47).
La benedizione esprime l'aver colto il significato fondante e trasfigurante di Dio per la mia vita e nella mia vita che fa scaturire questa espressione "Viva il Signore" che è da sentire come l'esclamazione Viva l'Italia o viva la Torres e ancora più intensamente.
Tutte le energie del corpo e dell'anima si concentrano su Dio quando esclamo " Sia esaltato il Dio della mia salvezza."
Ammirazione vera, reale per come Dio è nei miei confronti. Questa ammirazione di Dio si può estendere a qualsiasi aspetto del suo essere e del suo agire. Imparare a benedirlo e a esaltarlo in questa prospettiva aumenta fortemente la qualità di vita e favorisce la configurazione beatificante e liberante degli eventi che compongono una giornata.
Se la coppia trova ogni giorno aspetti della vita quotidiana, dalle cose più semplici alle più alte raffinerà il suo sguardo per la bellezza e la preziosità dell'essere di cui Dio l'ha costituita custode, primo interprete e promotrice attraverso il dono della luce dell'amore sponsale e della vita da donarsi e da trasmettere.   

Per la riflessione:

Come è il mio rapporto con i salmi? Quali parole dei salmi mi ricordo e mi colpiscono?

Conosco la Liturgia delle ore, vale a dire la preghiera delle lodi e dei vespri? Che impressione mi fa? Se celebro le lodi o i vespri perché lo faccio?

Come mi convinco delle verità della fede? Per esempio che Dio mi ha creato, che mi ama, che mi comunica il mio essere o che lui stesso si dona a me: come integro queste verità delle fede nella consapevolezza di me stesso? Che ruolo ha il mio corpo nella preghiera?

Che cosa significa per me lodare qualcuno? Lodo Dio o Gesù? Perché e con quale frequenza giornaliera o settimanale? Lodiamo in coppia Gesù?


Oggi é e sono le ore - Aggiornato il 30/11/2024

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