La preghiera sponsale
La preghiera sponsale dopo l'incarnazione di Dio
Un deficit di sviluppo
Molte parabole di Gesù hanno una caratteristica comune: parlano della crescita, del progresso, dello sviluppo (le parabole dei diversi tipi di semi e dei talenti, ecc.) come aspetto centrale del Regno di Dio, vale a dire della Chiesa di Gesù.
Ciò corrisponde alla natura della vita che è dinamica, sempre organicamente crescente nelle piante, negli animali e soprattutto nelle persone umane e nelle loro civiltà.
La Chiesa di Gesù perciò è la realtà più dinamica che ci possa essere perché è plasmata dalla vita stessa di Dio, la vita più realizzata, più innovativa e più progressiva che ci possa essere.
Non sempre si ha quest'impressione guardando la Chiesa sia perché le opinioni comuni la fanno apparire arretrata sia perché molte persone all'interno della Chiesa non sono coscienti della sua stessa vitalità e collaborano alla sua realizzazione e manifestazione solo in modo parziale o superficiale.
Inoltre non tutte le espressioni della vita della Chiesa sono al passo con lo sviluppo generale dell'umanità.
Un ambito del quale si può dire questo è sicuramente la preghiera della maggior parte dei cattolici. Si tratta di un evento e di un'azione che spesso non sono più in grado di illuminare e di configurare la vita quotidiana moderna che si attua in un contesto altamente tecnologizzato e spersonalizzato.
Conviene perciò prendere coscienza dell'importanza primaria che ha la necessità di una riinterpretazione della nostra vita attuale sia personale, coniugale, familiare, sociale ed ecclesiale alla luce della preghiera e viceversa, cioè bisogna cercare di capire in che modo il nostro modo di pregare può essere arricchito dalla condizione attuale delle civiltà moderne.
Ciò implica di voler applicare la nostra intelligenza non solo all'ambito della scuola, dell'università o del lavoro ma alla preghiera stessa.
Ecco il grande ritardo della nostra civiltà attuale: applica tanta energia intellettuale nei campi scientifici e tecnologici ma non è in grado di educare in modo istituzionale (scuola, università, televisione, Chiesa, …) le persone all'interpretazione intelligente e costruttiva della vita complessa e ricchissima della stessa civiltà odierna sia su livello personale quotidiana sia su livello sociale, culturale, politico ed ecclesiale … e spirituale (preghiera, …).
La luce della coppia e dell'incarnazione di Dio sono in grado di offrirci elementi per un modo vivificante e liberante di pregare e di interpretare la natura sinfonica della nostra vita e della nostra società.
Nozze cristiane e Natale formano due modi di rivelare Dio che insieme sprigionano una luce straordinaria sulla vita attuale della nostra società e ne evidenziano la sua "pregabilità", vale a dire la sua possibilità d'essere preghiera e d'essere illuminato nei suoi significati profondi dalla stessa preghiera.
Si può dire la vita della nostra società a Dio e nel dirla a lui si svelano i diversi sensi che porta in se stessa e che sono nascosti a chi prescinde nella sua interpretazione dalla luce dell'incarnazione di Dio e delle nozze.
Nozze cristiane e Gesù rendono intelligibile e sperimentabile in modo simile-analogo il grande evento che ha segnato l'umanità circa 2000 anni fa e che continua a segnare la storia umana: Dio nella carne.
O meglio dall'incarnazione di Dio in Gesù in poi la coppia in quanto immagine originale di Dio è diventata immagine dell'unione tra Dio e la sua umanità, vale a dire tra Cristo e la sua Chiesa.
L'intimità della comunione reciproca tra lo sposo e la sposa dall'incarnazione in poi rivela, manifesta, diffonde e incarna nella famiglia e nella società l'intimità d'unione tra Cristo e la persona battezzata. Quanto l'uomo diventa uno con la donna nel matrimonio e viceversa tanto e infinitamente di più Cristo diventa uno con ogni persona umana nel battesimo.
Incarnazione come nozze di Dio con la sua umanità in Cristo
Tentiamo di capire meglio in che modo il rapporto coniugale svela, rappresenta ed attua in modo analogo il mistero di Dio che si fa carne e che si incarna nelle persone umane grazie alla vita della sua Chiesa.
Nel presepe vediamo un neonato che fisicamente assomiglia ai nostri figli e nipotini appena nati, anzi ogni neonato è la memoria mirabile di questo evento che si chiama "Natale", vale a dire la Nascita per eccellenza.
In nessun'altra persona la vita umana "nasce" così tanto e così intensamente come nella persona di Gesù dalla vergine Maria. Perciò è semplicemente e potentemente la festa del "Natale".
Quel fanciullo piangente e ridente viene svelato e interpretato da parte dell'angelo come Figlio dell'Altissimo perciò la Chiesa lo confesserà e l'adorerà come Figlio di Dio, come Dio fattosi carne.
Ciò vuol dire che i due occhioni di Gesù sono letteralmente e personalmente gli occhi di Dio, gli occhi dell'Altissimo.
Ciò vuol dire che la manina che stringe il pollice di Giuseppe è la manina dell'Infinito.
Ciò vuol dire che le labbra che si attaccano al seno di Maria per colmarsi del suo latte sono le labbra dell'Onnipotente.
Ciò vuol dire che il pisellino con il quale Gesù fa la pipì è il pisellino del Creatore dell'universo, del DNA, della vita sessuale e dell'intelligenza umana.
In Gesù tutta la vita umana, corpo, anima ed azioni sono adorabili! Chi non adoro l'umanità di Gesù dichiara nullo l'incarnazione di Dio.
Con l'atto dell'adorazione della carne, dell'anima di Gesù si attesta in sintonia con i pastori e i magi che Dio ha fatto sua la nostra umanità fino in fondo.
Gesù davvero dice: "Queste sono le mie mani, questi è il mio naso, questo è il mio stomaco." E non: "Queste sono le mani, il naso e lo stomaco della natura che Maria mi ha dato prestito." E a Maria dice: "Mia madre." E non: "Madre della mia umanità staccata dalla mia persona divina."
Tutto questo è un'unione così intima che trova la sua analogia più vicina solo in un tipo di unione umana: l'unione nuziale tra sposa e sposo.
Di fatto Gesù nei vangeli si autodichiara semplicemente e assolutamente come "lo sposo", che è con i suoi, perciò non possono digiunare. Perciò i Padri della Chiesa, chiamano l'incarnazione di Dio un evento nuziale.
In Gesù Dio festeggia le sue nozze con la sua/nostra umanità. I misteri della vita di Gesù dal concepimento fino al Giudizio finale sono le modalità d'attuazione di queste nozze mirabili.
Che cosa ci vuole rivelare Dio con il suo incarnarsi? In Gesù fa vedere che tutta la realtà umana e cosmica lo riguardo personalmente.
Questo lo fa da sempre, ora e per sempre.
In Gesù Dio fa vedere fisicamente quanto si identifica con la vita umana e con tutto ciò che l'uomo porta in sé, vale a dire tutti i livelli dell'essere dagli atomi fino allo spirito. In questo senso si può dire che la carne di Gesù è la carne nuziale per eccellenza perché tutta interamente e dettagliatamente comunicata e donata a Dio.
E' la carne nuziale in preghiera, cioè tutta in relazione con Dio. In Gesù nel suo corpo, nella sua anima tutte le realtà terrestri comunicano con Dio, sono aperti a Dio e vengono dette a Dio. Perché lui stesso le festeggia e le celebra assumendole nella sua stessa Persona.
Perciò si potrà dire che gli atomi che compongono le mani del Cristo sono veramente atomi in quanto Cristo è in grado di considerarli e di viverli nel loro significato originale che lui li ha conferiti. Girano in profonda sintonia con chi li ha creati e del quale ora fanno personalmente parte. La stessa cosa vale per la genetica, per l'organismo, la vita affettiva, sessuale, aggressiva, volitiva ed intellettuale.
In Gesù ricevono il loro vero, originale e definitivo significato umano (!). Solo Gesù vive in fondo ogni aspetto della vita umana essendone lui l'Origine, l'inventore e perciò il migliore conoscitore. Per questo motivo è in grado di guardare se stesso uomo con ammirazione, di benedire se stesso uomo come ha benedetto la prima coppia. Incarnazione è davvero il festeggiare di tutta la vita umana da parte di Dio.
La coppia come immagine di Cristo e rappresentazione dell'incarnazione di Dio
Proprio qui entra in gioco la rappresentazione coniugale, l'imitazione nuziale, l'essere immagine nuziale di Dio della coppia cristiana.
A lei è affidato l'aggiornamento dell'immagine di Dio che è avvenuto con Gesù, vera autentica immagine di Dio, all'interno della storia umana.
Gesù donando nel sacramento delle nozze i coniugi uno all'altro li istituisce nel loro ufficio originale di imitatori e di rappresentatori dello sguardo benevolo ed ammirante su tutta la sua creazione, come lo rivela Genesi 1.
Lo sguardo d'amore che illumina la persona amata è chiamato ad estendersi su tutta la realtà per poter attuare il secondo ufficio originale nuziale: la benedizione del cosmo in tutti i suoi dettagli e nella sua globalità.
Dire bene del bene che si trova ovunque è vocazione principale degli sposi quali esperti e origine di vita amata (che è l'unica vera vita!). Il terzo ufficio che ne segue è il dominio sul creato, vale a dire di relazionarsi in modo creativo a tutto l'essere avendone colto il significato profondo divino.
I coniugi attuano questo triplice ufficio sia nell'intimità sia nel comunicarsi e nella condivisione della loro vita quotidiana.
Il bacio, l'interessamento alla vita dell'altro ne rivela il valore intrinseco in modo analogo a come Gesù assume in sé la vita quotidiana guardandola con amore e ammirazione, benedicendola e potendola così realizzare attraverso decisioni ed azioni sagge in sintonia con il suo essere amato, amato e benedetto.
I coniugi imitano questo modo di Gesù di relazionarsi alla sua umanità e lo rendono presente nell'intimità dove l'uomo e la donna si realizzano al massimo e dove ha origine la vita umana.
Lo rendono presente nella vita quotidiana nella misura in cui si comunicano le loro vite e ricevono le loro vite attraverso le loro parole con amore, ammirazione e benedizione e compiono azioni in sintonia con la preziosità delle loro vite ammirate ed amate.
Ma il loro essere a immagine di Cristo, il loro incarnare l'unione di Cristo con la sua umanità viene realizzato nel modo più forte quando benedicono insieme Cristo per tutto ciò che lui ha assunto festosamente nella sua Persona divina: per la pioggia, per il sole, per il lavoro, per gli occhi del marito , per la loro intelligenza, per i loro sentimenti, per la loro sessualità, per i loro ormoni, per il loro passato, per il loro futuro, per i figli, per le piante nel giardino, per le poste italiane, per le ferrovie dello Stato, per il dono di Cristo nell'eucaristia, per la scuola dei figli, per il dono del corpo della persona amata.
Così tutta la realtà viene celebrata e benedetta dalla coppia in modo simile-analogo come la celebra e la benedice Cristo nella sua persona, nel suo corpo glorioso.
Quando avviene questo benedire nell'intimità la gioia intima che si prova è a immagine della gioia che Dio prova nel farci esistere, del suo identificarsi con noi in Cristo … nel suo sposarsi con noi nel battesimo e nell'eucaristia.
Vi auguro di poter festeggiare, rendere presente il Natale in questa luce nelle vostre famiglie.
In quanto ministri di Cristo possedete tutto quanto vi occorre per poterlo fare.
Per la riflessione:
Come interpreto l'evento del Natale in relazione alla mia vita? Come arricchisce l'incarnazione di Dio la nostra vita di coppia? Parliamo del Natale nella nostra coppia e nella nostra famiglia? Se no, perché no? Se si, come?
Sono/siamo consapevoli dei tre uffici originali della coppia cristiana? Come possiamo attuarli? Posso fare qualche esempio?
Che ruolo ha la preghiera di benedizione e di lode nella mia/nostra vita? Posso portare esempi, modelli come si potrebbe attuare il proprio ufficio d'immagine di Cristo in rapporto alla benedizione della creazione di fronte a Dio? Per che cosa benedico Dio? Come cambia attraverso la benedizione il rapporto con Dio con me, con il coniuge e con la Chiesa, con la società e le realtà per le quali benedico Dio?